Il Pompino del Re
Data: 22/06/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: Andecar, Fonte: RaccontiMilu
... sempre più piano, stava raccogliendo le ultime goccie, mentre lo chiamava paparino e gli diceva frasi del tipo: �Sono stata una brava bambina, ho fatto contento il mio bel papà?�Marta fece passare qualche minuto, poi disse: �Adesso ricomponiamoci che Laura può tornare da un momento all�altro. è stato bellissimo, come sempre.��Tu lo sai, non sei obbligata a farlo� disse mio padre �la promessa che ti ho fatto è indipendente da questo.��Lo so, ma io adoro succhiartelo, mi fa sentire donna come mai in vita mia, da quando lo facciamo ho difficoltà ad andare con ragazzi della mia età. Sono belli, giovani, ma quando affondo la faccia fra le tue gambe ho la certezza che niente di brutto mi possa accadere. Quando qualcosa mi va male chiudo gli occhi, ripenso al tuo odore, e mi sento meglio.So che prima o poi tornerai da me, mi accarezzerai i capelli e mi dirai che va tutto bene. Ed io aspetto felice il momento in cui posso toglierti i pantaloni e poggiare la mia faccia su di te.�Si rivestì e con una scusa Marta lo spedì a comprare il latte per permettermi di uscire dal mio nascondiglio. Io ero talmente scioccata che non mi accorgevo di quanto fossi eccitata.Marta mi guardava con occhini imploranti, sperando forse in un parola che la tranquillizzasse sul mio stato d�animo. Io la guardai e scappai nella mia stanza senza dire niente.Rimasi chiusa finchè non sentii il campanello, avevo deciso che comunque avrei fatto finta di niente, non era una situazione che potevo affrontare ...
... apertamente, ne avrei forse parlato in seguito con la mia amica, ma sicuramente non avrei mai avuto il coraggio di parlarne guardando mio padre in faccia.Riuscii in qualche maniera a sembrare normale, Marta all�inizio era preoccupatissima, la vedevo tesa e nervosa, poi vedendo che tutto sembrava normale cominciò a rilassarsi, dopo poco tutto cominciò a scorrere come sempre. Addirittura mio padre ci propose di andare a cena assieme nel ristorantino sotto casa. Noi che normalmente non potevamo permetterci tanto lusso accettammo contente, io in realtà titubavo, avevo sperato che mio padre ci lasciasse al più presto, ma non avevo scelta.Anche perché dovete sapere che nella mia stanza ci sono due letti, in uno dei due, molto raramente, dorme mio papà, succede quando deve restare a Roma qualche giorno per lavoro. Ci viene a trovare e la notte si corica nella mia stanza. Fino ad allora non ci avevo quasi fatto caso, era il mio paparino, magari russava un poco, e mi faceva sentire a casa, ma dopo quello che avevo visto non avrei avuto la forza di dormire. Avevo bisogno di stare sola.Capitava anche che andavamo a cena assieme e mio papà avendo magari bevuto un pochino, mai fino ad ubriacarsi, preferiva dormire da noi per ripartire la mattina. Temevo che andando a cena sarebbe successo proprio questo.Infatti, seduti al tavolo del ristorante, all�aperto in un bel vicoletto romano, è bastato poco tempo per tornare alla normalità. Due ore dopo chiacchieravamo e ridevamo felici, io mi sentivo come ...