Il Pompino del Re
Data: 22/06/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: Andecar
... se non fosse successo niente, forse mi ero abituata all�idea, fatta sta che tornammo a casa contenti e un po alticci.Mentre mio padre andava in bagno per prepararsi, rimasi in cucina sola con Marta, che mi chiese:�Tutto a posto? Sei ancora arrabbiata con me?��No risposi, non ti preoccupare, ero solo un po gelosa� Dicendo queste parole sentivo di non essere del tutto sincera, ma era stato un shock troppo grande, e avevo bisogno di restare sola per pensare un poco, per capire. Mio padre entrò in cucina, ci diede un bacino e andò dormire. Era sempre così, andava a dormire per primo, penso lo facesse per addormentarsi e lasciare me libera di coricarmi come se fossi sola, era un atto di delicatezza per farmi sentire più libera, penso.Quando entrai nella stanza lo sentii russare leggermente, era più un respiro pesante. Mi spogliai e andai sotto le lenzuola, finalmente ero sola, potevo ripensare a quello che avevo visto, potevo cercare di capirlo. Rivedevo Marta che sfilava i pantaloni a mio papà, il suo sguardo contento mentre gli apriva i boxer, e rivedevo l�arnese di papà Era effettivamente molto grosso, Marta aveva ragione. Ripensavo a quello che mi aveva detto, al senso di sicurezza e tranquillità che le dava. Sentii una fitta, era quello il punto dolente che mi aveva fatto imbestialire. Ricordo perfettamente le sensazioni di cui parlava Marta. Ricordo di tutte le volte che in motorino con papà affondavo la testa nei suoi capelli e respiravo il suo odore, di come mi sentivo la ...
... sua bambina, di come mi sentivo protetta. Odiavo il pensiero che Marta stesse oggi provando le stesse emozioni di quando ero piccola. Quello è il mio papà, che andasse a farsi dare sicurezza dal suo. Sono io la sua bambina, non lei.Pensavo, e pensavo. Senza accorgermene mi ritrovai bagnatissima, rivedevo l�uccello di papà e immaginavo il suo odore. Non avrei mai potuto andare a letto con lui, mai. Eppure in quel letto, con la luce della strada che filtrava dalle persiane mi sembrava di essere in un altro mondo, cominciai a toccarmi, dovevo essere leggera, non dovevo fare rumore, se se ne fosse accorto sarei morta dalla vergogna.Lo sentii girarsi nel letto, aprii gli occhi per guardarlo e vidi che si era scoperto. Dormiva sulla schiena con solo i boxer addosso, il lenzuolo era scivolato a terra. Mi chiesi se l�avesse duro. Provavo a scacciare il pensiero, ma più mi toccavo più non riuscivo a non pensarci. Ero eccitatissima, mi alzai come ipnotizzata per andare in bagno, se dovevo farlo andava fatto, non potevo passare tutta la notte a torturarmi. Forse un orgasmo mi avrebbe calmata.Passai davanti al suo letto e, mi vergogno a dirlo, provai a sbirciare, vidi i boxer lievemente aperti da cui si intravedeva qualcosa. Mi avvicinai silenziosissima e terrorizzata, con la punta del dito allargai l�apertura delle mutande e sfiorai il suo uccello. Nessuna reazione da parte sua. Aprii delicatamente il bottoncino e vidi il suo cazzo grosso e duro uscire deciso, sembrava puntarmi. Mi feci ...