1. Valentin: non c'è 2... senza 3!!!!


    Data: 24/06/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: honeybear, Fonte: Annunci69

    ... leggermente abbronzati dal sole. Il folto intrico dei peli sul petto, si affacciava dallo scollo della canotta che delineava perfettamente la forma dei pettorali (ancora più gonfi, mi parve…) nonché la prominenza dei capezzoli. L’indumento infine, leggermente sollevato sopra la cintola, complice anche il pantaloncino (volutamente??) abbassato, lasciava financo intravedere un principio di pelo pubico.
    
    Deglutii…
    
    I massicci quadricipiti pelosi, faticosamente trattenuti dalle frange degli striminziti shorts, terminavano invece in caviglie strette, passando attraverso polpacci muscolosi e ben torniti.
    
    ‘Mmmm… - mi sorpresi a pensare mentre il mio sguardo lo seguì verso il sottoscala – se invece del cranio rasato (che comunque va benissimo!!), avessi in testa un berretto, saresti il non plus ultra!!’
    
    Fu la vista di quel culo così tondo che colmò la misura: il mio cazzo tornò ufficialmente in tiro… Di nuovo… E ansioso di (auspicati) imprevedibili sviluppi!!
    
    “Devo appoggiare scala…” la voce calda mi riportò immediatamente alla realtà: era un sorriso ammiccante o di scherno quello che si era acceso sulle labbra incorniciate dall’ispida barba rasata effetto ‘uomo vissuto’?
    
    “Oh sì, scusami! – spostai le sedie delle scrivanie affinché la sistemasse ed iniziasse a montarci sopra – Vado nell’altro ufficio: il capo non c’è e se squilla il telefono…” la mia voce tremava come quella di un bambino: non pensavo che il maschione potesse avere su di me un effetto a tal punto ...
    ... dirompente!
    
    “No, resta! Ho bisogno che tieni scala… Per sicurezza!”
    
    Ubbidii. Ed il mio premio fu la possibilità di poter ammirare la scultura dal basso. Mi avvicinai appena con il naso per annusare il suo sapore di maschio, mentre lo sentivo armeggiare sopra di me, intento a smontare il faro al neon.
    
    Alzai allora lo sguardo per contemplare i muscoli al lavoro, soffermandomi sui peli ascellari: avrei voluto infilare il naso anche lì, per aspirarne l’afrore. Scese un paio di gradini e si chinò per porgermi quanto aveva appena levato. Sorrise divertito, mentre risalendo, avvicinava i suoi pettorali ad un millimetro delle mie narici, piegandosi sulle gambe, fingendo (!!!!) di cercare qualcosa nella cintura. Salì ancora un gradino e fu l’apoteosi: la sua patta era davanti a me.
    
    Non persi un secondo: slacciai i pantaloni, abbassai la zip e cominciai lentamente a smanettargli il bigolo!
    
    Sospirò ridendo!!
    
    “Ti sei divertito abbastanza a tormentarmi – lo rimproverai mentre leccavo la pelle vellutata del salsicciotto che rapidamente cresceva in lunghezza e diametro – Ora lascia che mi diverta io… Chomp… Chomp…” così dicendo, m’infilai l’asta in bocca: le dimensioni m’imposero di cambiare strategia d’attacco o sarei riuscito a combinarci ben poco con quel ben di dio.
    
    Me la sfilai ed iniziai a picchiettarmela sulle labbra facendo seguire analogo trattamento alla mano posta alla base dell’inguine. Mi passai la cappella rossa e fradicia sulle labbra a mo’ di rossetto, ...
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