181 - Valentina, Veronica, i loro figli e la giovane Alice
Data: 27/06/2018,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Incesti
Lesbo
Gay / Bisex
Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu
... millimetro. Me lo tolsi dalla bocca e gli chiesi se mi voleva scopare. Emozionatissimo parlando quasi a singhiozzi mi disse ���Si, lo voglio, si ti prego, insegnami a scopare���Vieni con me, andiamo a letto���Lo feci distendere supino e lo guardai ammirata. Bello come un Dio, adagiato sul letto, con quel magnifico pennone che, rigido come l�acciaio, gli stava teso a pochi centimetri dal ventre. Aveva una folta peluria biondissima sul pube mentre il resto del corpo era totalmente glabro e liscio. Il mio sguardo scannerizzò il suo fisico partendo dai piedi e risalendo pian piano, fino a raggiungere il suo bellissimo viso. Mi gustai gradatamente l�intero incantevole spettacolo. Le gambe magre, ma con i quadricipiti muscolosi il giusto, i grossi testicoli, che nonostante l�eiaculazione precedente, parevano non essersi svuotati; il ventre piatto e liscio, l�addome scavato ed i pettorali sufficientemente pronunciati facevano da antipasto, in attesa di gustarsi il piatto forte. Il viso. Esso pareva veramente quello di un putto, i tratti morbidi effeminati, incorniciati dai folti capelli lunghi e biondi. Incastonati in questo affascinante quadro d�autore, due preziose e trasparentissime acquemarine; i suoi occhi, di un azzurro chiarissimo. A completare l�ovale, il piccolo naso all�insù e la bocca di media grandezza con le labbra carnose ed incredibilmente desiderabili. I suoi occhi mi osservavano con attenzione, bramavano che io mi dedicassi a lui fisicamente. Colsi il suo muto ...
... invito ed allungai una mano, gli sfiorai le cosce e risalii lentamente verso il suo punto nevralgico. Sfiorai le sue palle, esse, al contatto, si ritrassero, modificando l�aspetto dello scroto, da liscio e rilassato a rugoso e raggrinzito. La mia mano destra strinse delicatamente i testicoli ed il suo cazzo rispose muovendosi autonomamente, sollevandosi di qualche centimetro ed abbassandosi nuovamente. Salii ancora con i polpastrelli delle dita e percorsi l�intera lunghezza del membro solleticandogli la sporgente uretra. Giunsi al filetto, mi bagnai le dita con la saliva e poi le feci scorrere sul frenulo, avanti e indietro, avanti e indietro�. Ancora il cazzo si mosse a scatti, sfiorai allora la cappella vellutata e tesa, raccolsi alcune stille di liquido che gli uscivano dal meato, me le portai alla bocca e me ne nutrii. Lui, ad occhi chiusi si stava godendo beatamente il mio intimo trattamento. La mia figa era veramente gocciolante, i miei abbondanti umori scendevano copiosi lungo le mie cosce. Proseguii il mio appassionante viaggio e gli infilai lievemente un dito nell�ombelico, mi abbassai e glielo leccai con la punta della lingua, in quel mentre sfiorai appena la cappella umida, poi, sempre con la lingua, scivolai sul suo addome lambendolo appena, risalii ancora, incontrai i suoi piccoli capezzoli, li titillai a lungo e li succhiai. Quindi li abbandonai e lasciando sul suo collo una scia di saliva, giunsi nei pressi delle orecchie, le avvolsi, prima una e poi l�altra dentro ...