1. Festa di compleanno


    Data: 28/06/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... prese alcuni sacchetti di plastica in cucina e cominciò a raccogliere immondizie e rifiuti.
    
    Stava giusto liberando un tavolinetto, quando sotto un cumulo di fogli di scottex appallottolati e incrostati di chissà cosa, trovò un orologio, un orologio da polso, molto bello, con un cinturino metallico. Non era suo, qualcuno se l’era dimenticato lì.
    
    Chissà di chi è, pensò: beh, chi se l’è perso tornerà a cercarlo. Mise via l’orologio e continuò a pulire. Dopo un paio d’ore aveva rimesso tutto a posto, cambiato il letto con lenzuola fresche di bucato e lavato perfino il pavimento, che chissà cosa diavolo ci era caduto, appiccicaticcio com’era dappertutto.
    
    Adesso, l’unica cosa sporca rimasta era lui. Era ormai pomeriggio: un bel pomeriggio domenicale caldo e assolato. Decise di farsi una doccia e uscire a fare due passi… magari ai giardini avrebbe rimorchiato qualche manzetto…
    
    Nonostante tutti quelli che si era preso nel corso della notte, Franz si sentiva addosso ancora una voglia inestinguibile di cazzo!
    
    Sono proprio una porca ninfomane, ghignò, accorgendosi solo in quel momento di essere tutto appiccicoso sotto i coglioni e in mezzo alle chiappe. Si tastò il buco con la punta del dito: era molle e viscido… e puzzava da far schifo, quando l’annusò storcendo il naso.
    
    Stava per sfilarsi la canottiera e buttarsi sotto la doccia, quando venne interrotto dallo squillo del campanello. E adesso chi cazzo è?... Si guardò attorno per recuperare almeno le mutande, ...
    ... ma erano già sepolte chissà dove in lavatrice. Cercò qualcos’altro con cui coprirsi alla meglio… il campanello tornò a suonare… nella confusione del momento non riuscì a trovare niente… Beh, vaffanculo!, si disse e andò ad aprire così come stava.
    
    Aprì la porta e si trovò davanti uno sconosciuto, che prese a squadrarlo dalla testa ai piedi.
    
    “Non dirmi che la festa è ricominciata!”, esclamò con un largo sorriso.
    
    Franz lo fissò sbalordito: doveva essere uno degli invitati della sera scorsa.
    
    “Ti disturbo, per caso? - fece ancora quello – Posso ripassare dopo, eventualmente.”
    
    “No… no, - si riscosse Franz, coprendosi stupidamente l’inguine con una mano – è che sono ancora un po’ frastornato… Ma vieni, entra.”, e si scostò per farlo passare.
    
    “Ma tu apri sempre la porta così?”, lo stuzzicò l’altro, accennando al suo abbigliamento più che succinto.
    
    “No, certo che no! E’ che nella fretta di venirti ad aprire, non ho trovato niente da mettere…”, spiegò imbarazzato e rimase in attesa, non sapendo cos’altro dire.
    
    “Scusa, - disse dopo un po’ – ma…”
    
    “Non hai la minima idea di chi sono, vero?”
    
    “Immagino che eri alla festa, ieri sera.”
    
    “Già e non abbiamo avuto modo di presentarci… non formalmente, per lo meno. – ridacchiò – Mi chiamo Guido.”
    
    “Franz. – fece lui – Piacere.”
    
    “Piacere mio.”, ghignò Guido e gli porse la mano.
    
    Franz allungò la destra che fino a quel momento si era tenuta premuta all’inguine, ma all’ultimo momento si bloccò e fece per ...