1. Festa di compleanno


    Data: 28/06/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... quell’assalto cannibalesco, da cui non aveva difese, se non lasciarsi andare e arrendersi al piacere. E infatti si lasciò andare e si arrese al piacere, partecipò a quel rito d’amore, di sublime adorazione, che Franz gli stava tributando, carezzandolo piano fra i capelli e bisbigliandogli luride, eccitanti sconcezze.
    
    Fu un crescendo di passione, di gemiti rochi, di sospiri che coinvolgevano entrambi e di entrambi accrescevano di momento in momento il parossismo erotico; finché d’un tratto Guido afferrò convulsamente la testa di Franz:
    
    “Sborro, cazzo, sborro!...”, urlò, inarcando la schiena sulla sedia.
    
    Istintivamente, con la mano, Franz gli strinse forte l’uccello per tenerselo saldamente in bocca, e mentre l’altro rovesciava indietro la testa, le labbra aperte in un grido silenzioso, lui avvertì il flusso di sborra che forzava la stretta delle sue dita e il primo fiotto dilagargli in bocca caldo e denso. Lo ingoiò e continuò a ingoiare i fiotti via via meno corposi, che uscivano ad ogni scatto di quel nerchio congestionato.
    
    Con l’ultimo debole spasmo, l’erezione cominciò a perdere consistenza, ma Franz continuò a poppare, finché il cazzo non fu del tutto molle e gli sgusciò ormai inerme dalla bocca, ricadendo tutto bagnato nel ciuffo dei peli aggrovigliati del pube.
    
    Guido si rilassò sulla sedia, ansimante, smarrito. Franz gli rimase in ginocchio davanti, ...
    ... come in attesa. Si fissarono a lungo nel fondo degli occhi. Poi Guido lo carezzò dolcemente sulla guancia e gli sorrise.
    
    “Sai, - gli disse con voce ancora rotta – stanotte ho lasciato apposta l’orologio qui… Volevo avere una scusa per tornare. - proseguì, rispondendo allo sguardo interrogativo dell’altro – Volevo una scusa per rivederti…”, concluse quasi timidamente.
    
    Franz sentì le lacrime pungergli il ciglio degli occhi e nascose il volto nel grembo dell’amico, passandogli dietro le braccia per stringerlo a sé. Rimasero un pezzo così, senza dirsi niente, poi Guido si riscosse:
    
    “Vai a farti una doccia, dai, - fece, arruffandogli dolcemente i capelli – puzzi peggio di una capra…”
    
    “Sì, hai ragione.”, rise Franz e si alzò, avviandosi verso il bagno.
    
    Sulla porta si bloccò di colpo e si voltò.
    
    “Ti ritrovo qui, vero?”, chiese con ansia.
    
    “Certo”, sorrise Guido, risistemandosi i vestiti.
    
    Il giovane fece per uscire, ma non si mosse.
    
    “Tu mi piaci molto, Guido… - disse tornando a voltarsi – Mi piaci davvero…”
    
    Guido accennò di sì con la testa.
    
    “Anche tu mi piaci, Franz, - disse a sua volta - mi piaci davvero… Ti aspetto qui, non preoccuparti… Ma con le feste di compleanno hai chiuso, ok?”
    
    “Ok”, mormorò Franz e finalmente andò in bagno.
    
    Aprì l’acqua e si abbandonò al suo abbraccio caldo e purificatore. Fu la doccia più felice della sua vita!
    
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