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I tormenti di nonna Marta (parte settima)
Data: 02/07/2018, Categorie: Incesti Autore: Marco Sala, Fonte: EroticiRacconti
... stomaco il dover ritornare su queste queste vecchie storie, ma la rivelazione di Sabina aveva molto disturbato, ora volevo sapere cosa era successo veramente. Ci chiudemmo in lavanderia e gli chiesi: “Virginia, tu mi hai detto proprio tutto della relazione con tuo padre?” “Si, non ti ho detto i dettagli ma l’essenziale lo sai. Di cosa vuoi parlare ancora adesso?” “Tu avevi l’abitudine di masturbarlo, vero?” “Si, quando me lo chiedeva lo facevo. L’ho fatto per diverso tempo e non solo quello..” Mia figlia abbassò lo sguardo ed arrossi. Io allora continuai mascherando la mia rabbia: “Ho conosciuto una ragazza più o meno della tua età che è stata vittima della perversità di tuo padre.” “Mi spiace mamma, ma non capisco di cosa tu stia parlando.” “Questa donna si ricorda come tu sia stata complice del suo stupro da parte di quel bastardo di tuo padre! Si è scopato una ragazzina ancora vergine che era passata a salutarmi. E tu che hai fatto? Lo hai lasciato fare, anzi rassicuravi la ragazzina mentre lui ne abusava!” Virginia sgranò gli occhi e rimase senza parole, riuscì solo a balbettare: “Ma mamma, io non capisco cosa mi stai dicendo. Io posso assicurarti che non esiste nessuna donna che abbia mai partecipato ad un incontro con me e con mio padre. Te lo giuro!” Ora era il mio turno ad essere stupita. Se non era Virginia la ragazza di cui Sabina mi aveva parlato, non poteva che essere Agnese, l’altra mia figlia. Dall’espressione di Virginia sembrò che lei l’avesse capito prima ...
... di me. Con gli occhi pieni di lacrime mi rifugiai tra le sue braccia aperte, pronte a consolarmi. Che bastardo quell’uomo! E come ho potuto essere così ingenua. Io mi occupavo e lo accudivo amorevolmente, mentre lui andava a letto e si scopava le nostre figlie a mia insaputa. Purtroppo ho paura che dovrò venire a conoscenza di ancora molte cose su questa torbida faccenda. Avevamo ancora le lacrime agli occhi quando io e Virginia raggiungemmo i ragazzi. Essi notarono il mio dolore ma non fecero nessuna domanda. Con un moto spontaneo entrambi vennero ad abbracciarmi per confortarmi. I loro baci e le loro coccole riuscirono a rialzarmi il morale, Virginia in disparte ci osservava ma il suo cuore era li con noi. Presto le lacrime lasciarono spazio ai sorrisi soprattutto quando quel porcellino di Davide, mentre mi abbracciava, iniziò a sfregare il suo pube contro il mio fianco tanto che il suo pisello cominciò a indurirsi. Intrappolato tra le loro braccia mi lasciai cullate dalle loro tenerezze. Poco dopo risposi al gioco di Davide facendo scivolare la mia mano sulla patta dei suoi pantaloni massaggiando il gonfiore che si era creato. Incoraggiato dal mio palpeggiamento, il mio amato nipotino liberò il suo pisello dalla costrizione dei pantaloni affinché io glielo prendessi in mano. Il contatto con delle mie dita con la sua carne morbida e calda mi confortò. Del resto era merito mio se si trovava in quello stato di eccitazione. Dentro di me prendevo coscienza del desiderio e della ...