1. Fragole e cognac


    Data: 17/07/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: prossi

    ... fece cenno di avvicinare il mio bacino alla sua testa allungandomi al suo fianco. Eravamo uno accanto all’altro, ma in senso opposto. Io continuai a leccare la panna questa volta sul suo ombelico. Lui prese direttamente con una mano del mascarpone dalla ciotola e cominciò a spalmarmelo sul cazzo .
    
    “Adoro il mascarpone” mi rivelò e così dicendo imboccò il mio glande e cominciò a scivolargli la lingua tutta intorno per leccarne e gustarne il suo sapore. Non si limitò al glande. Con le sue labbra carnali e la sua grande bocca, si succhiò tutto il mio cazzo dentro fino in gola e se lo gustò poi all’indietro a labbra pronunciate.
    
    “Adoro il tuo cazzo, Roberto!”
    
    Questa volta non aspettai suggerimenti. Presi panna e fragole e ne sparsi a iosa sul suo cazzo. Cominciammo così un intenso e succoso reciproco rapporto orale al gusto di panna e mascarpone con pioggia di fragoline.
    
    Cambiammo più volte la nostra posizione senza lasciare mai la bocca avvinghiata nell’organo sessuale dell’altro. A volte stavo io disteso e lui sopra di me a quattro zampe e a volte all’inverso.
    
    Vidi che la panna sgocciolando penetrò fra i suoi inguini fino al perineo e non persi tempo nel raggiungerla con la lingua. Altra panna agguantai con le dita dal vasetto che la conteneva e ne sparsi a iosa intorno al suo ano rosa e anch’esso privo di peli. Impuntai la lingua per penetrargli il buchetto. La panna mi aiutò a infilargli la lingua più in profondità.
    
    “Adoro essere leccato nel buco, amore ...
    ... mio, è una delizia” sospirò di gusto.
    
    “Io adoro tutto di te, Roberto, sei fantastico.”
    
    Continuammo a leccarci il corpo l’un l’altro senza sosta per molto tempo. Poi lui si inginocchiò sul letto e mi disse: “Voglio incularti, amore mio, da dietro.”
    
    Mi disposi a quattro zampe, secondo la sua volontà voglioso e desideroso di essere penetrato. Federico prese del mascarpone e me ne sparse un po’ intorno al buco del culo. Cominciò a leccarmelo. Era uno spasso sentire la sua lingua scivolarmi dentro il buco e poi uscirne fuori come una biscia scivola veloce nell’acqua.
    
    Mi sbattette il suo cazzo sul culo. Al sol sentire la morbidezza del suo glande sull’ano impazzii di piacere e immaginando che da lì a poco lo avrebbe infilato dentro sentii un fremito di piacere immenso dirompere per tutto il corpo.
    
    Si sparse altro mascarpone sul cazzo e me lo puntò sul buso forzando quel che era necessario perché vi si accucciasse dentro.
    
    “È tutto dentro?” gli chiesi
    
    “Ci puoi giurare, amore mio.”
    
    “Fantastico, fammi godere, Roberto.”
    
    “Ti farò dire basta, amore mio.”
    
    “Non credo, Roberto, mi fai impazzire.”
    
    Cominciò l’amplesso in un andirivieni parossistico e senza fine. Mi sbattette forte ed impetuoso, ma mai gli dissi basta perché godetti come una cagna in calore.
    
    Afferrò la mia cravatta buttata sopra il cuscino e me la infilò nel collo all’incontrario. Teneva la punta tra le mani come un cavaliere fa con le redini un po’ tirandola un po’ allentandola. Ero il suo ...
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