1. Le avventure di angie in palestra


    Data: 18/07/2018, Categorie: Trans Autore: angietrav, Fonte: Annunci69

    ... niente e sono ancora unta. L’istruttore mi attende, già nudo, in tutto il suo splendore. Mi guarda con un sorrisino sarcastico, e mi chiede se mi è piaciuto il massaggio. Rispondo di sì e molto, e guardo il massaggiatore che è rimasto vestito con la sua uniforme di pantaloncini cortissimi ed attillati, e maglietta, bianchi. “Vieni fatti vedere” mi dice l’istruttore. Lascio cadere l’asciugamano e rimango totalmente nuda, totalmente depilata, luccicante per l’olio, e con solo un triangolino di peluria sopra il pube. Ovviamente emozionatissima, resto con lo sguardo basso, ho paura di non piacergli. Però, penso io, se mi ha invitata ..., e dopo il massaggio particolare che lui mi ha fatto fare, ci sarà una ragione. Mi guarda, mi fa girare, “che bel culone gonfio che hai, va bene così? Ti piace?”. “Benissimo grazie“ rispondo io. “Vieni fammi vedere cosa sai fare”, lui è in piedi e già col suo bel cazzone che si sta indurendo e penzola in tutta la sua lunghezza: saranno 6 cm di diametro per 12, come piace a me, più largo che lungo. Mi guardo rapidamente intorno, non so dove sedermi, la panca è occupata da un borsone, non posso far altro che inginocchiarmi. Prendo dolcemente in bocca il cazzone, chiudo gli occhi e gusto il membro che si indurisce riempiendola. Guardo l’istruttore che, serio, mi osserva senza esprimere emozioni. Io invece mi sento avvampare per l’eccitazione, succhio dolcemente, lasciando entrare il cazzo senza aprire la bocca, mi piace sentirlo che scorre dentro. ...
    ... Lo faccio entrare fino in fondo, vincendo i conati, ed eccitandomi al sospiro, adesso sì, del maschione. Succhio avida, ma senza dar troppo a vedere la mia voglia, ancora non ho confidenza con questi due maschi, fino a poco fa solo istruttore e massaggiatore ed adesso amanti. Mentre succhio ad occhi chiusi, mi sento sollevare ed ecco che entra il cazzo del massaggiatore. Mi prende duro, dandomi il ritmo, mentre pompo l’istruttore e dopo poco eccoli tutti e due, in silenzio e con sospiri controllati, che mi vengono dentro. Non parlano, restano molto formali, e l’istruttore mi dice: “bene cara, puoi andare. Adesso già sai che servizietti vogliamo da te quando vieni a far ginnastica, ma solo quando lo decidiamo noi! Capito bene? Non voglio avere problemi, e per favore cerca di non eccedere con l’atteggiamento femminile, con unghie dei piedi tinte per esempio. Ripeto, non voglio avere problemi con i miei clienti. Siamo in un quartiere molto borghese. Capito? “. Questo alto là mi sorprende, però ovviamente, e con imbarazzo, dico che sì, che ho capito e che farò il possibile di accontentarli.
    
    Il seguito lo potete immaginare, un po’ frustrata ho continuato ad andare in palestra, con minor frequenza, giacché non mi sono più sentita libera di atteggiarmi a femmina. E loro hanno preso l’abitudine, con un sottile ricatto, di usarmi quando vogliono, altrimenti non mi fanno più entrare in palestra, sempre con la scusa che non vogliono problemi, e che la gente parla. A volte non mi fanno ...
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