1. Appartamento all'ultimo piano - 1


    Data: 18/09/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... mano.
    
    Allora si decise. Sempre con gli occhi puntati su di noi, salì un gradino, lentamente, poi un altro, con un’espressione di sbalordimento sempre dipinta sulla faccia. Si fermò quattro o cinque gradini più sotto.
    
    “Ciao, - feci io a bassa voce per non allarmare Mauro – Ti va una pompa?”
    
    Miljan mi guardò senza rispondere.
    
    “Dai, vieni: il mio amico lo succhia pure a te.”
    
    Finalmente, Mauro si accorse che c’era qualcun altro: mollò di scatto il mio cazzo e si girò a guardare l’operaio con aria sconvolta.
    
    “E’ vero che glielo succhi pure a lui?”, dissi, rivolto a Mauro.
    
    “Eh…”, fece lui, confuso ma anche allettato dalla prospettiva di due cazzi da succhiare.
    
    “Dai, vieni.”, ripetei a Miljan, che salì esitante un altro gradino.
    
    Allora allungai una mano, lo presi per la cintura dei pantaloni e lo tirai su, vicino a me.
    
    “Tiraglielo fuori.”, ordinai a Mauro.
    
    Ormai tranquillizzato, lui gli tirò giù la zip, infilò la mano nella patta, rovistò un momento all’interno e alla fine ne estrasse un serpentone roseo, lucido in punta e già mezzo duro.
    
    “Dai, succhialo!”, lo incitai.
    
    Non doveva essere proprio pulito, visto l’odore pungente che mi arrivò alle narici e la lieve smorfia che si dipinse sulla faccia di Mauro.
    
    “Dai, prendilo in bocca.”, ripetei, poggiandogli una mano sulla nuca e dandogli una leggera spinta in avanti. Mauro tirò giù il prepuzio, osservò il glande rosato, che andava via via gonfiandosi, poi aprì la bocca e lo ingoiò.
    
    Miljan ...
    ... chiuse gli occhi e fremette. In un attimo gli venne duro, mentre Mauro iniziava a pomparlo. Era un palo di tutto rispetto, lungo e massiccio, e mi faceva rabbia che fosse quel cretino lì a goderselo, dopo che io ci avevo spasimato dietro per tanto tempo!
    
    L’operaio se ne stava immobile, con gli occhi chiusi e la bocca semiaperta, mentre l’altro lo sbocchinava a tutto andare.
    
    “Mettiti più comodo.”, gli mormorai e, senza che lui accennasse alcuna reazione, gli sbottonai in vita i pantaloni, che piano piano presero a scivolargli giù, afflosciandoglisi alle caviglie. Ero fuori di me dall’eccitazione, anche se ben poco mi stavo godendo di quel manzo.
    
    Mauro continuò a spompinarlo, ormai si era praticamente dimenticato di me; allora, passai un braccio sulle spalle di Miljan e mi feci più vicino a lui. il suo odore era un po’ pesante di tabacco e di sudore stantio, ma pure terribilmente maschio e coinvolgente. Tenendogli la sinistra sulla spalla, presi con la destra a carezzargli leggermente la pancia pelosetta, risalendo sotto la camicia il torace e i pettorali. E intanto gli mormoravo suadente:
    
    “Ti piace, vero? E’ bravo il mio amico, ci sa fare con il cazzo… gli piace succhiarlo…”
    
    E vedendo che lui non reagiva, presi a vellicargli i capezzoli con la punta delle dita; e intanto con la sinistra gli scendevo lentamente lungo la schiena, gli sfioravo l’attaccatura delle natiche, arrivando a infilargli la punta delle dita sotto la cintura dei boxer.
    
    Tra le mie carezze ...