1. Appartamento all'ultimo piano - 1


    Data: 18/09/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... leggere e l’infoiato pompino di Mauro, sapevo che stava godendo come un maiale, gli si leggeva sulla faccia. Quando mi sembrò cotto al punto giusto:
    
    “Senti, - gli chiesi – ti va di incularlo?”
    
    “Eh?”, fece lui, come riscosso da un sogno.
    
    “Il mio amico si fa pure inculare, se vuoi. Così mentre lo inculi, lui mi tira un pompino! Che ne dici ? – mi rivolsi a Mauro – Lui ti incula e tu mi sbocchini, ok?”
    
    “Uhmf…”, mugugnò lui, con cazzo di Miljan fra le labbra.
    
    Avevo il gioco in mano e per nulla al mondo me lo sarei lasciato sfuggire.
    
    “Dai, - feci- andiamo dentro.”, e per sicurezza, presi Miljan per un braccio, inducendolo a seguirmi.
    
    Lui si tirò su i pantaloni e, tenendoseli con una mano, mi venne dietro, sempre col cazzo fuori dalla patta dei boxer, mentre Mauro raccoglieva le sue cose e ci seguiva, ancora più in fregola di me.
    
    Li guidai in soggiorno; Miljan si tolse i pantaloni, ma tenne le mutande, io gli diedi un preservativo e lui se lo infilò, poi gli versai un po’ di lubrificante sulla mazza e glielo spalmai, mentre lui mi fissava senza parlare; infine, mi sedetti sul divano a gambe larghe, Mauro mi venne davanti e si piegò in vita, prendendo a spompinarmi.
    
    Miljan, allora, gli si posizionò dietro, con una mano gli allargò leggermente una chiappa, spiò dov’era il buco e ci puntò sopra il cazzo, poi lo abbrancò per i fianchi e spinse con forza. Mauro si irrigidì con un grugnito strozzato, mentre quello spiedo massiccio continuava il suo ...
    ... viaggio.
    
    Per un lungo momento, Mauro rimase immobile, fremendo in preda al dolore; ma aveva il culo rotto da tempo, per cui in breve si adattò e si lasciò chiavare senza problemi. Ormai eravamo un terzetto affiatato: Mauro pompava il cazzo a me con ingordigia, il miglior lavoretto che mi avesse mai fatto e Miljan pompava il culo a lui, facendolo grugnire di piacere. Mentre Miljan lo fotteva, con gli occhi chiusi e le labbra serrate nello sforzo, io lo guardavo fisso, ammaliato dalla sua potenza animalesca, desiderando con tutto me stesso che ci fossi io a subire i suoi assalti. D’un tratto aprì gli occhi, io gli sorrisi e lui mi sorrise. A quel punto mi sentii rivoltare le palle.
    
    “Oh… oh… sborro, Mauro, sborro…”, ansimai.
    
    Lui, allora, mi serrò le labbra attorno alla cappella, me lo afferrò a metà con la mano e iniziò un veloce su e giù. Fu questione di un attimo: una fitta lancinante mi attraversò l’uccello teso per tutta la sua lunghezza e gli scaricai nella bocca tutto quello che avevo. E lui continuò a muovere la mano, più lentamente adesso, mentre sorbiva e ingoiava il mio sugo. Ero ancora lì che mi scuotevo negli spasimi dell’orgasmo, quando sentii anche Miljan ansimare con maggior forza e gemere:
    
    “Oh… oh…”
    
    Le sue pompate persero il ritmo, si fecero più violente e scoordinate, e alla fine si abbatté su Mauro con un ultimo affondo poderoso e il muggito di un toro morente, mentre con gli occhi serrati, si scuoteva tutto, vomitando fuori la sua sborra. Quando ebbe ...