Appesa
Data: 18/09/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: babbacombe_lee
... sedia mezza sfondata e la sistemò di fronte a lei.Posò il cartone di vino in terra, dopo averne bevuto una sorsata e salì in piedi sulla sedia.Clarice sentì il fetore dello sporco e l�odore di vino che emana l�alito dell�uomo, mentre lui, dopo essersi aperto il cappotto si sbottonava i pantaloni. Non aveva cintura ed impiegò parecchio tempo a sciogliere il nodo al pezzo di spago che teneva a posto i pantaloni ancora più sudici del cappotto.A giudicare dalle macchie, gli doveva essere capitato diverse volte di addormentarsi ubriaco, dimenticandosi di andare prima a pisciare.Aperti i pantaloni, l�attesa era finita, perché il barbone, sotto, non indossava nulla, quindi si limitò a tirarlo fuori ed iniziò a massaggiarselo per farlo diventare duro.Ci mise un bel po� e durante tutto il tempo, Clarice sperò che fosse troppo vecchio e troppo ubriaco per riuscire.Era lercio come ogni altra cosa in quell�uomo e lei benedisse il fatto di essere appesa in alto, perché non avrebbe potuto sopportare solo l�idea che lui glie lo mettesse in bocca.Alla fine, dopo un lungo trafficare, il barbone si ritenne soddisfatto e la penetrò.Entrò facilmente, anche se non era troppo duro, perché il lavoro preliminare che le aveva fatto il marito con il vibratore, l�aveva lasciata molto lubrificata.Durò un�eternità, avvinghiato al suo corpo, faceva avanti e indietro nel suo sesso ed ogni tanto gli usciva fuori, allora bestemmiando lo rimetteva dentro e ricominciava.Dopo un po', per ispirarsi, decise di ...
... palpeggiarle i seni.Ma tu guarda, pensò Clarice, ho speso un pacco di soldi dal migliore chirurgo plastico della città per far toccare le mie tette a questo vecchio sudicio.Alla fine, per fortuna, ci riuscì. Lei sentì dentro un paio di schizzetti di sperma ed il vecchio scese dalla sedia.�Per favore, ora che ha avuto quello che voleva, mi liberi.��Mi dispiace�, disse mentre raccoglieva il cartone di vino, �adesso me ne vado a dormire, e poi lassù non ci arrivo, e non ho neanche un coltello per tagliare la corda, vedrai che ci penseranno gli altri.�Il vecchio si allontanò di una ventina di metri, si sdraiò su un cartone vicino al murò e si addormentò di colpo.Lo sentiva russare forte, nel silenzio del capannone vuoto.Capì la faccenda degli altri quando sentì di nuovo il rumore della porta alle sue spalle che si apriva, seguito subito dal rumore di passi in avvicinamento.Gli altri erano due magrebini che si diressero verso di lei a passo svelto.�Guarda che bella troia. Chissà che ci fa appesa qui.��Che dici, il vecchio se l�è già scopata?��Da come dorme tranquillo, direi di sì.�I nuovi arrivati presero un tavolo sudicio, trovato in fondo al capannone e lo misero sotto le gambe di Clarice.Se non altro c�era un vantaggio ora: potendo poggiare i piedi, il dolore ai polsi era di molto diminuito.I due erano giovani e molto meglio dotati del vecchio barbone e fecero parecchio più in fretta.Uno le si piazzò davanti, le divaricò le gambe, mentre l�altro cercava di allargarle le chiappe. ...