1. Nascita d'una zoccola (dedicato a siamoin3)


    Data: 30/07/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: efermi

    ... scroto nelle viscere di Alessia. 6 o 7 schizzi, spruzzati col cazzo ben piantato in fondo e gridando come un lupo alla luna piena.
    
    Alessia sentì riempirsi la pancia sotto quelle scariche convulse.
    
    “adesso basta! Lasciala stare! Hai avuto ciò che volevi” gli disse Francesco. Ma Baruk “ non vorrai mica mandarmi via col cazzo sporco…o vuoi pulirmelo tu, frocio?”. Tirò fuori la bestia ancora gocciolante. Alessia, nuda sul motorino, non si mosse, un liquido biancastro le usciva copioso da dietro, bagnandole le natiche, fino alla schiena. Senza dire niente fu lei, tutta indolenzita, a mettersi in ginocchio sotto il cazzo che aveva appena fatto schizzare, a leccarlo con cura. Pulendo ogni traccia di sperma e di sporco che aveva lasciato la sua cavità anale.
    
    Soddisfatto del lavoretto, Baruk si risollevò i pantaloni rimettendo nella fodera l’arnese ancora umido. Salì sul motorino e tornò da dove era venuto.
    
    Alessia ebbe l'istinto di cadere a terra e rannicchiarsi, tenendosi le ginocchia. Pianse. Non sapeva se sarebbe stata più quella di prima. Quella violenza aveva schiacciato le sue sicurezze e scoperchiato un lato di lei che, chissà se esisteva, o era stato solo un modo per attutire il ...
    ... trauma. Nel suo animo faceva capolino la troia che abitava, latitante, dentro di lei. Baruk aveva scassinato la sua ordinata e pulita vita da fidanzatina dei 5 minuti di missionario. Forse era l'unico modo davvero per uscire da quella monotonia. Per smette di essere santarellina ed accettare che la realtà è ben diversa. La sua topa tira come un cane da tartufi. Più della ragione. Più della vergogna.
    
    Francesco non fece altro che accucciarsi a terra, su se stesso, e cercare di mettere in ordine le emozioni. Ma cosa cazzo era successo quella sera? A lui, a lei, al mondo intero? Niente sembrava più somigliare al mondo che conosceva prima. Quella strada, dove era successo tutto; quella casa e quella finestra, da dove aveva visto tutto; quella ragazza, che poche ore prima era la sua ragazza e non era stato in grado di proteggerla.
    
    Poi le si avvicinò, senza toccarla le si sedette a fianco. La vide distrutta, dentro e fuori. Era sporca di Baruk. Puzzava di sudore, ma non del suo. Puzzava di sesso e di sperma. Aveva addosso il suo odore e in bocca il suo sapore. Odorava di quel negro. Le strinse una mano, mentre lei guardava il vuoto.
    
    Si dissero solo quattro parole: “ ti amo” “anch'io”.
    
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