1. La Coinquilina cap.20


    Data: 02/08/2018, Categorie: Esibizionismo Autore: Saretta

    ... gambe, semiaperte, mostravano tutta la bellezza del suo pube totalmente scoperto ed illuminato dal sole. “Ma Sara, cosa fai? sei tutta nuda!!” disse Gustavo appena tirò fuori la testa dall’acqua. “Ciao Gus, ben svegliato! Guarda, è bellissimo fallo anche tu…” “Ma fare cosa? la gente è a pochi metri, questa non è una spiaggia nudista, lo sai!” disse Gustavo con aria sempre più seria. La sua coinquilina allora si rimise a galleggiare in verticale e gli sventolò il polso sinistro davanti agli occhi, a cui era legato un grumo di stoffa rossa- “Ma dai, stai tranquillo...me lo sono tolto solo qui in acqua. E prima di uscire me lo rimetto..però è troppo bello stare in acqua senza costume...è così liberatorio…mi sembra di tornare bambina” “No, non me lo tolgo il costume in una spiaggia non nudista..magari a te non diranno nulla perchè sei una donna, ma a me appena mi vedono nudo chiamano immediatamente la polizia!!” poi fece una pausa in cui ripercorse le immagini viste dalla battigia e con un tono un po’ puerile, la canzonò “..e comunque si vedeva già dalla spiaggia che eri nuda!” La reazione che ebbe Gustavo nascondeva in realtà una percezione già accaduta altre volte: ogni qualvolta che adottava un comportamento fuori dalle righe, lui percepiva quella scossa. E quella scossa non era altro che la traduzione elettrica della capacità che Sara aveva di sorprenderlo, di spiazzarlo, di farla percepire come pericolosa. Quella pericolosità che ha lo stesso sapore dell’adrenalina, della ...
    ... paura, dell’impresa. Gustavo decise allora di sfogare quell’elettricità accumulata con il moto perpetuo delle bracciate a stile libero.Nuotò per circa 5 minuti, finchè non sentì le spalle indolenzite. Quando tirò la testa fuori dall’acqua, notò che le voci della spiaggia erano lontane. Si guardò intorno e vide che si trovava ormai al centro della baia, lontano almeno 50 metri dalla battigia. La luce riflessa sull’acqua lo accecava, sentiva il piacevole contrasto tra il calore del sole e l’acqua ancora piuttosto fredda. Si mise allora nella posizione del morto, per rilassare i muscoli e lasciarsi dondolare dal moto del mare. Chiuse gli occhi e ripercorse gli attimi passati poco prima. Le parole della sua coinquilina si trasformarono in un dolce richiamo di sirena a cui non seppe resistere. Si slacciò il costume, lo sfilò e si rimise a farsi cullare in quella che era forse la miglior rappresentazione del liquido amniotico in cui tutti abbiamo trascorso i primi mesi della vita. La sensazione fu liberatoria al punto che avrebbe voluto che quei minuti, pochi a dire il vero, non finissero più. Rivide gli ultimi mesi con Sara, in un dormiveglia cosciente ma estremamente rilassante. Tutte le sue paure e le sue contraddizioni si erano forse sopite esattamente come lui in quel momento; la ricordò entrare prepotentemente nella sua vita con la stessa forza di un concerto degli ACDC nella Cappella Sistina. Non era stato facile abituarsi al suo esuberante modus vivendi, ancora più difficile ...
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