L'AFFARE
Data: 03/08/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: silverdawn
... calma, meglio...� �Anna Maria... me lo ricorderò, te lo ricorderò, vedrai... non...� �Non ci sarà bisogno, è da tanto tempo che desidero farlo...�Si voltò, tornò agli stranieri, si sedette direttamente sulle ginocchia del primo e si lasciò carezzare da lui come più gradiva, poi passò al secondo, guardandolo in viso lo cavalcò comoda, muovendo dolcemente il bacino seguendo la musica che suonava per qualcuno che si amava laggiù, sui cuscini del palco. Stando lì, in mezzo ai tre, era tutto più comodo; ognuno poteva tranquillamente carezzare qualcosa di lei senza strane contorsioni. Lei non faceva alcuna distinzione, distribuiva i suoi baci con grande disinvoltura e prendeva e pretendeva le carezze di tutti. Aiutò il suo compagno a spogliarsi senza riuscire a farlo denudare del tutto; lui rimase lì con i pantaloni calati oltre le ginocchia, la camicia aperta sul davanti e la verga che svettava fra le pance. Nelle sue danze, Anna Maria coinvolgeva tutto il suo corpo, strusciando i seni sul petto dell'uomo mentre gli altri due cercavano di aiutare i suoi movimenti. Prese l'affare di lui e se lo piantò davanti alle labbra del sesso poi, con movimenti lenti lo fece pian piano sparire dentro di sé, sotto lo sguardo attento degli altri due. Non le ci volle grande sforzo, colto dal grande frastuono della sera, si spense in lei in pochi attimi, baciando avidamente la lingua della ragazza; lei non se ne andò subito, però. Attese, danzò, carezzò, gustandosi tutto il suo ...
... sciogliersi e scomparire. Per il secondo si stese ella stessa sul tavolo, liberato quasi da ogni oggetto, solo la candela restò a illuminare il suo viso e il suo corpo. L'altro, il terzo, verso Matteo, in piedi, la carezzava e baciava. Anche il secondo non riuscì a durare a lungo... estrasse il suo membro e sparse se stesso sul ventre delicato della fanciulla poi si accasciò a terra, sfinito. E lei volle seguirlo, andò carponi a baciare il suo viso sudato e ansante, offrendo uno splendido spettacolo al terzo che, certo di averne carpito le intenzioni, l'afferrò per i fianchi e la trafisse, procurando una sinfonia di canti che nemmeno sul palco aveva avuto modo di lasciare uscire da se stessa. Fortunatamente, questo durò più degli altri; lei lo voleva infinito, aveva bisogno di lunghe ore d'amore, di eterni spasmi d'orgasmo, di infiniti attimi di piacere. Baciava l'uomo disteso a terra, gli cantava la sua gioia in viso, ne leccava via il sudore e il suo sorriso era sempre più lo stesso, ingenuo e disarmante. La serata era finita, si tornava a casa; controvoglia si ricompose, non volle lavarsi, non volle pettinarsi. Infilò il suo vestito, prese gli slip e li mise in borsetta, si infilò le scarpe e sorrideva un po' meno... era stanca ma contenta. In poche ore aveva stravolto tutto il suo orizzonte ma non le mancava, quello di prima. All'albergo salutò cordialmente gli stranieri, domani tornavano in ufficio, a firmare il contratto... un bacio languido fu il timbro che lei appose su quel ...