1. L'AFFARE


    Data: 03/08/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: silverdawn

    ... quasi più importante di ciò che percepiva sul suo corpo, sulla sua lingua e nella sua bocca. Quando poi lui la fece girare, quando se la pose in maniera da poterla trafiggere, i suoi occhi brillavano ancora di più. Nell'attimo stesso in cui cominciò a farsi strada dentro di lei, il suo sguardo andò a cercare quello di Matteo, lo trovò, lo comprò, lo mangiò, se ne nutrì tutta, di quel suo guardarla, del suo sorriso un po' ebete ma presente e della sua complicità. Lui vide sparire dentro quella vulva quel coso grosso, lungo, lucido... lei vide i suoi occhi attenti, che non perdevano tempo neppure a chiudersi. Matteo pensava soltanto a quanto tempo avrebbe passato nell'attesa di poterlo fare anche lui... Anna Maria pensava che sarebbe bastato poco tempo, affinché lo potesse fare anche lui! Era lì, stesa sul fianco con il ballerino dietro, la coscia alta a mostrare, a far guardare, a farsi amare da tutti; torceva la testa cercando la bocca di lui, la sua lingua ma l'occhio spesso sfuggiva al suo tavolo, orgoglioso di trovare altri occhi, tanti occhi, puntati sul suo ventre. Poi lo volle anche lei, lo chiese, lo implorò, l'accolse... fece versare il suo sperma sulla sua lingua, sul suo sorriso, sui suoi occhi. Ogni goccia, ogni stilla, ogni grammo accolti con grande entusiasmo mentre, sotto, la sua mano, furtiva, carezzava la vulva aperta, fremente. La musica non era finita, non voleva finire; strofinò la verga sul suo viso, la riprese dentro la bocca, la leccò, se ne nutrì, ...
    ... succhiando forte ciò che non era eruttato, tutto ciò che c'era. Lo sentiva ridimensionarsi, perdere vigore, consistenza ma lo teneva lì, lo coccolava, lo deliziava, lo mangiava. L'applauso del pubblico fu scrosciante, lunghissimo e atteso; lei si volse, sorrise con la punta della verga che strisciava sulle sue labbra. Fece una sorta d'inchino, ringraziò ma non riusciva a stare in piedi, solo lui riuscì a tirarla su e a far posto a qualcun altro. La ballerina raccolse i suoi abiti e glieli portò dietro le quinte. �Sei stata fantastica, veramente, non avevo mai visto tanta passione... l'avevi già fatto? Qui non ti ho mai vista.� �Non l'avevo mai fatto ma mi &egrave piaciuto moltissimo, non credevo ma &egrave davvero molto bello, star lì in mezzo, tutti quegli occhi, tutta quella gente...� �Molto brava, davvero... se vuoi possiamo parlare con...� �No, grazie, per lavoro no, non lo farei... mi piace il mio. Ma per piacere, di tanto in tanto, visto che non &egrave proibito... potrei anche tornare, qualche volta.� �Tutte le volte che vuoi, ora vieni con me, andiamo a lavarci, altrimenti al tavolo...� Dentro la doccia, continuò, però: �Come mai sei qui con quattro uomini? Una sorta di gioco?� �No... uno &egrave il mio datore di lavoro, gli altri tre sono suoi clienti, stranieri, lui non sa nemmeno l'inglese... mi ha portata per tradurre e io... ho tradotto!� �Non avete rapporti, non hai mai...?� �No... con lui mai, ancora mai... forse, dopo stasera, chissà...� �Mi piacerebbe vederti ...
«12...789...»