L'esiliato ( Sentimentalfantasy )
Data: 06/08/2018,
Categorie:
pulp,
Autore: Hermann Morr
... ancora per fermarlo. "Ucciderlo adesso non ti renderà giustizia davanti alla tua gente, Eitheldìn, lascialo andare, non andrà lontano perchè il reame è ben sorvegliato. Piuttosto è venuto il momento di fare una cosa importante, ti è stata data una medicina che porta il sonno?" "Si, è vero, la Volva me la diede ed è rimasta sempre in questa tasca, l'avevo dimenticata.." "Sali sulla mia groppa allora, e prendi la tua medicina, il sonno è la piccola morte, ti porterò dove abitano i morti e potrai parlare con la tua amata." WHERE THE WILD ROSES GROW (Nick Cave + Kylie Minogue) Quella lastra di pietra tra le rose era la lapide di Alquamar, salì in sella e prese il narcotico sperando di potersi veramente riunire a lei. Il cavallo girava a passo costante attorno alla lapide, il sonno lo avvolse e si trovò a cavalcare in una nebbia d'argento. Lei era li nella nebbia, fluttuava verso l'alto come se non avesse peso, ma due catene ai piedi la trattenevano a terra, il volto era più triste di quanto avesse mai visto, anche la sua voce era addolorata. "Vedi Eitheldìn? Ora che hai ritrovato la via di casa una delle mie catene è caduta, e un'altra cadrà quando avrai avuto giustizia, ma è della terza catena che devo parlarti." "Dimmi solo cosa devo fare per spezzarla e sarà fatto!!" "Solo il tuo perdono può spezzarla, perchè in realtà avrei alcune cose da farmi perdonare...vedi... io ti amavo, ma non eri l'unico, c'era anche Maegìr.." Eitheldìn sentì il mondo crollargli addosso, come se ...
... qualcuno gli avesse tolto di sotto i piedi tutta la realtà in cui aveva sempre vissuto. "..si.. poi anche il vecchio mago Corigil.." "Nessun altro?.." rispose Eitheldìn. "Bè no... Arthedan e Corillor erano solo un gioco, non ho mai provato nulla per loro.. i gemelli Balinor..." "Ma grandissima tr..aditrice!! Tutta la Foresta tranne me ti sei fatta ? Ti rendi conto che io ho sputato sangue sette anni per te ??" Eitheldìn voleva scendere da cavallo per verificare se una fantasma poteva essere uccisa una seconda volta, ma il Taltòs si intromise ancora. "Attento! Se la tocchi, o se il tuo piede tocca terra non potrò più portarti indietro. Rimarrete tu e lei qui per sempre come fantasmi senza pace." Per un attimo fu tentato di accettare quella sorte, tanto soffrire di più era impossibile, e almeno avrebbe sofferto altrettanto anche lei. Oppure poteva semplicemente salutarla e andarsene a recuperare il tempo perduto, mentre lei avrebbe comunque sofferto quanto lui. Però a cosa sarebbe servito allora tutto quel che aveva fatto fino a quel momento? "Va bene, per le cose che hai fatto ti perdono." Una delle catene si spezzò con un tintinnìo, la forma di Alquamar ora brillava di luce e sorrideva. "Fammi giustizia ora, Eitheldìn!" I suoi occhi si aprirono di scatto, era sveglio, la luce argentea della luna cadeva sulla lapide. Spronò il cavallo e lo lanciò al galoppo verso le porte di Tor Laurean. All'entrata della città c'era agitazione nonostante l'ora tarda, Maegìr stava facendo una gran ...