1. L'esiliato ( Sentimentalfantasy )


    Data: 06/08/2018, Categorie: pulp, Autore: Hermann Morr

    ... confusione con le guardie sostenendo che un fantasma e un cavallo parlante lo inseguivano, quando videro veramente arrivare un cavaliere armato lo arrestarono, gli tolsero le armi e infine portarono entrambi da uno dei magistrati perchè chiarissero l'accaduto. Il magistrato non era per niente contento di essere stato svegliato a quell'ora di notte. "Eitheldìn, non sei stato via a lungo, perchè stai già sfidando il nostro decreto?" "Quello che intendo sfidare è il mio accusatore, a duello, è mio diritto." "Ma anche se qui è passato un giorno per te è passato molto più tempo nel mondo esterno, vedo che hai una cotta di maglia e sicuramente ti sarai esercitato a lungo con la spada, non ci sarebbe lealtà." "Non intendo far valere la mia forza, Maegìr è un poeta e io voglio sfidarlo a un duello di canti, sulla tomba di Alquamar." Per tutto il tempo Maegìr era rimasto in silenzio a capo chino, rifiutava di rispondere, il magistrato lo prese come un assenso. "Concesso, tornate alle vostre case e preparate gli strumenti, il popolo vi ascolterà appena il sole sarà alto nel cielo." Furono molti quelli che vennero a sedere tra i salici per assistere all'evento, chi stendeva a terra panni colorati e chi si era portato da casa una botticella di vino, solo lo spiazzo dove era accaduto il delitto rimaneva libero, e li si incontrarono i due contendenti. Eitheldìn posò il suo sasso sulla lapide e cantò per primo, nella sua canzone aveva raccolto tutti i sentimenti del suo esilio: la ...
    ... nostalgia della patria lontana, il dolore per la perdita della sua amata, la rabbia per l'ingiustizia subita. Tutti pensavano che il suo stile fosse molto migliorato dall'ultima volta che lo avevano sentito, alcuni dissero anche che forse si era pronunciato il giudizio contro di lui troppo in fretta. Ma ora aspettavano la replica di Maegìr sperando in un componimento magistrale da ricordare per gli anni a venire. Non furono delusi, il canto funebre per Alquamar sarebbe stato ricordato come la massima opera del poeta, ma successe una cosa mai vista: dal sasso sulla lapide zampillava sangue. Più Maegìr cantava e più il sasso sanguinava, più sanguinava e più Maegìr piangeva, la sua voce era ancora chiara, ma le parole stavano cambiando. "Ogni bellezza deve morire infine Dissi con il sasso ancora stretto in mano Le diedi l'ultimo bacio Il vento leggero come un ladro Stesa dove crescono le rose" A quella confessione tutti rimasero di sasso, ma ancora di più quando videro la nebbia salire dalla pozza di sangue e prendere la forma di una dama vestita di un sudario funebre. Era Alquamar, ma era anche la banshee, si spostava nell'aria sollevata dal suolo e si avvicinava a Maegìr che ancora cantava e piangeva. La gente era prossima al panico, ma nessuno trovava la forza di muoversi, i maghi cercavano nella propria mente un incantamento che potesse evitare la catastrofe, ma nessuno osava agire per primo. Se la banshee avesse emesso il proprio lamento sarebbe stata un'ecatombe. Solo Eitheldìn ...
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