1. Per pearl


    Data: 14/08/2018, Categorie: Etero Autore: FREEALL, Fonte: Annunci69

    ... emozioni che in questo momento sta vivendo, conseguenti all'abbandono del suo corpo tra le mie mani.
    
    La rassicuro e l'accarezzo, sfiorando la sua pelle, mentre le giro intorno, estasiato e rapito dal sottile piacere di averla lì, nuda, a mia disposizione, eccitato da quella prorompente femminilità che la caratterizza, spaesato come di fronte a una tela immacolata, sulla quale si indugia a deporre un primo segno che sembra sporcarla.
    
    Il tempo vola mentre io rimango incantato ad osservare ogni più piccolo dettaglio: i suoi capelli scuri, la pelle liscia e setosa, le dolci curve del corpo, i seni sodi e ben proporzionati, quell'intimità che si presenta glabra ai miei occhi. Lei sorride imbarazzata e mi chiede di cominciare.
    
    Sì, certo, ma da dove? Prendo un barattolo contenente un colore denso, giallo luminoso, e lo spalmo con le mani sull'addome e sui fianchi, con movimenti lenti e sinuosi, come a voler costituire un fondo colorato, universale e ieratico come gli sfondi delle icone ortodosse o dei mosaici bizantini. Lei mi lascia fare, manifestando solo un po' di insofferenza quando induco sulla sua pelle, per determinati passaggi, un leggero solletico.
    
    Poi intingo un tampone in un barattolo rosso carminio, che uso per tamponare il suo petto, per richiamare e sottolineare la presenza del cuore, quale tratto saliente del carattere e dell'indole di questa splendida donna.
    
    Perché è proprio il cuore, la sua generosità e la sua benevolenza che avverto, con chiarezza, ...
    ... quali doti di fondo, nel rapporto, seppur virtuale, instaurato con lei.
    
    Ecco, il cuore è disegnato come un sole rosso, che irradia vitalità ed energia sull'intera figura, ancora tutta da trattare. I seni, dolci colline che picchietto di verde, si stagliano sul busto, come propaggini boscose, ai margini di una fertile pianura caratterizzata dal giallo. Ad ogni passaggio racconto quello che sto facendo e quali immagini mi evocano le varie parti del corpo. Lei, rilassata, mi ascolta in silenzio.
    
    Con un grande pennello a taglio squadrato, stendo sulle braccia uno sfondo di un verde chiarissimo, e poi, come rami frondosi, dipingo con piccoli tratti di verde più intenso quello che potrebbero essere delle foglie. Più folte sugli omeri e alla base del collo, a simulare boschi fitti di querce e castani, o distese di conifere che si espandono fino ai limiti delle nevi perenni.
    
    Poi coloro di bianco il collo e il viso che, con un'analogia fin troppo facile, stanno a significare le vette innevate, da dove si scorgono le valli circostanti, da dove si domina il paesaggio, come una forma di conoscenza del mondo che ci circonda, di comprensione ma anche di superiorità verso realtà che da lì paiono piccole e inutilmente complesse.
    
    Ricomincio dai piedi che, in contrasto con la testa, tratto con il blu intenso dei fondali marini, dove le unghie, smaltate di rosso, appaiono come coralli che si stagliano sulle profondità oceaniche.
    
    Lei sembra godere di questa manipolazione del corpo, ...
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