1. Ass over


    Data: 20/08/2018, Categorie: Etero Autore: radikalX, Fonte: Annunci69

    ... sottomettermi a te, accidenti! Dimmi quelle che ti sei fatto, te lo ordino!”.
    
    “Non mi piacciono questi giochini”.
    
    “Senti stronzetto, a te piacciono eccome. Non farmi spazientire, i nomi!”.
    
    “Uffa. Miriam, Piera, Sandra, Lucia… cosa possono dirti questi nomi?”.
    
    “Tutto. A Lucia immagino che avrai parlato di Hannah Arendt, e a Sandra dell’‘Anus solaire’. Da povere disgraziate si saranno sentite buchi neri dell’universo”.
    
    “Basta così, ti prego. Sei riuscita a farmi passare qualsiasi voglia”.
    
    “A me è un po’ venuta, ora che tutto è più chiaro. E’ chiaro che Piera l’hai presa in un campo fiorito, lei si appoggiava a un albero e tu le dicevi sì, sì, sì, e lei yes, yes, yes, entrambi avevate appena letto Joyce, ma lei in inglese e tu in italiano, ma a Londra avevi fatto lo scemo con le spagnole e non avevi imparato niente mentre lei si credeva Molly la protagonista e urlava yes I said yes I will Yes!”.
    
    “Ferma, tesoro, basta saltare, stai sfasciando il letto! Amorino caro, sento un urgentissimo bisogno di ordine. Hai visto ...
    ... giusto, sono uno psicopatico appena uscito da una casa di cura e da un momento all’altro potrei spararmi un colpo di rivoltella al cuore dopo averlo tratteggiato con la penna di Bret Easton Ellis”.
    
    “Mi dispiace, mon amour, ma non ho penna, non ho pistola, non ho quel figo di Easton Ellis sotto il letto. Guarda, guarda, mi sono scorticata una gamba. Uh morirò, morirò!”.
    
    “Niente di grave, ecco, tutto a posto. Che vuoi fare?”.
    
    “Intanto ordiniamo un bel pranzo. Io voglio una bistecca al sangue, e tu?”.
    
    “Anch’io”.
    
    “Poi ci facciamo un bel sonno, ne abbiamo diritto”.
    
    “Se lo dici tu”.
    
    “E domattina all’alba ci dileguiamo nella città, ciascuno per conto suo. Sei carino, sai, con quella faccetta da lupacchiotto”.
    
    La cena si rivelò squisita, innaffiata con una bottiglia di Barbaresco. Lei s’infilò in una deliziosa maglietta che a malapena le arrivava all’ombelico. Si addormentò all’istante, profondamente. Lui si fece il segno della croce e restò a lungo pensieroso. Poi entrò in lei, nel suo culetto, con tutto quel che comporta.
    
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