Racconto di una storia porcella
Data: 30/08/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RedTales
... preparargli l'uccello con le mani e la bocca. Quando raggiunse una decisa erezione si alzò di nuovo, si piegò sullo schienale di una poltrona e gli aprì il culo che fu subito penetrato e scopato con foga. Si comportarono come se lui non fosse li. Osservò tutto ma durò assai poco perché dopo aver emesso un basso suono gutturale il prete si fermò e si staccò. Si girò verso Lorenzo e gli ordinò di pulirlo per bene con la bocca, dicendo contemporaneamente al sarto di rimanere fermo.
“Mi inginocchiai perché a lui piaceva questa posizione e presi a leccarlo come mi aveva insegnato. Come se fosse un gelato. Dovevo partire da metà cazzo e risalire fino alla punta e rifarlo dappertutto fino a togliere ogni traccia di sperma. Come le altre volte, mentre lo facevo l'erezione si sgonfiò e quando passò del tutto me lo infilai completamente in bocca per passarci sopra la lingua fin dove potevo arrivare. Era lui a dirmi quando dovevo smettere.”
“Va bene, basta così, adesso pulisci per bene Carlo. Muoviti, non vedi che gli sta scendendo lungo la gamba...”
Mi avvicinai e provai a piegarmi ma fui interrotto da un brusco.
“In ginocchio, sempre in ginocchio...”
“Di culi sgocciolanti me ne avevano fatti leccare tanti, ma era la prima volta che dovevo farlo ad un vecchio. Finora mi ero trovato davanti solo ragazzi, al massimo gli educatori che non arrivavano alla trentina e il don che più o meno ne aveva una cinquantina. Guardai le ...
... gambe esageratamente magre e la pelle ruvida e come macchiata ma cominciai a passarci sopra la lingua. Il sapore era leggermente diverso dal solito che conoscevo bene. Dalle gambe salivo fino al fondoschiena e alle natiche. Anche queste erano scarne e mollicce. C'era più sperma del solito e dal buchetto ne continuava ad uscire.”
“Bene li, puliscilo bene. Non deve restare traccia del seme. Bene la lingua, anche dentro.”
“Feci del mio meglio e lui ne fu contento perché non mi ordinò altro fino a quando mi disse di smettere.”
“Vestiti, veloce, dobbiamo rientrare.” mentre raggiunsi il camerino, lui salutò il suo amico:
“La prossima volta che torniamo te lo faccio assaggiare. Ti piace la carne fresca… vero?”
Rispose di si. Gli disse ancora che era stato bravo e che era sempre piacevole incontrarlo nonostante i tanti anni.
Appena il ragazzo uscì salutarono e si avviarono verso casa. E qui terminò il suo raccontare.
Che dire, per tutto il tempo, nonostante fossi venuto già due volte, me lo ritrovai completamente duro, tanto che dovetti chiedergli di soddisfarmi di nuovo. Lo fece con gioia, divertendosi nel vedere quanto resistevo. Lo lascia continuare con mani e bocca fino che non raggiunsi, per la terza volta in un pomeriggio, il traguardo.
Quando uscì avevo già voglia di un nuovo racconto, delle sue mani, della sua bocca, del suo culo. Ma… era appena andato via.
Lo avrei sentito presto, ne ero sicuro..