1. La capa


    Data: 22/09/2017, Categorie: Etero Autore: manuelrizzoli, Fonte: EroticiRacconti

    ... erano chiuse. Io arrivai, Elena non mi vide arrivare. Entrai. C'era Laura che parlava con un cliente. Io aprì la porta tra il suo ufficio e il corridoietto e le dissi piano "chiama Elena e dille di venire qua". Appena mise giù il telefono sentii che Elena si stava avviando e mentre stava per uscire mi chiusi alle spalle la porta del corridoietto, la porta del bagno, invece, era aperta e passava un po' di luce così mi avrebbe visto. Appena aperta la sua porta Elena, stupita mi disse: - "e tu che ci fai qui?" - "sono venuto a farmi licenziare!", risposi Così la presi e la baciai appassionatamente appoggiandola allo stipite della porta del bagno. Le nostre lingue si intrecciarono con estrema passione, vogliose di cercarsi l’una con l’altra. La strinsi a me, volevo che in quel poco tempo che avevo a disposizione le arrivasse tutto quello che le avrei voluto dire in questi 2 anni e cioè che la volevo, che desideravo il suo corpo, che desideravo farla mia. Rimanemmo attaccati 30 secondi buoni, forse di più; chiaramente il rischio che arrivasse qualcuno era altissimo ma essendoci di là Laura, la quale aveva capito tutto perfettamente, ero un pochino più tranquillo che, nel caso, avrebbe trovato il modo di fermarlo. Una volta finito di baciarci lei rimase senza parole, io le dissi sotto voce: - "dove devo firmare le dimissioni?", lei si mise a ridere e mi mandò scherzosamente a quel paese dicendomi che ero fuori di testa. Io le risposi che questo era solo l'inizio e lei disse che ...
    ... non vedeva l'ora di vedere il seguito. Tornai al mio magazzino e intanto ci sentivamo per messaggi. Lei era rimasta stupefatta per quello che avevo fatto e anche parecchio eccitata e, anche se non lo disse proprio apertamente, lo si intuiva. Io, sempre via messaggio, le chiesi a che ora sarebbe uscita (io normalmente uscivo verso le 17,30). Lei rispose che sarebbe andata via dall'ufficio verso le 18-18,30 perché poi doveva andare in palestra. Scrissi "fai in modo di uscire alle 18 e fatti trovare in quel parcheggio" (la ditta era in una grossa zona industriale e a quell'orario i tanti parcheggi sono per lo più vuoti). Alle 17,30 riportai quindi la macchina aziendale in sede per riprendere la mia, lei mi vide dalla finestra del suo ufficio e mi scrisse "Dove stai andando?" Io "Ad aspettarti! Muoviti!" Arrivai al parcheggio. Tempo 10 minuti neanche vidi arrivare la macchina di Elena. Scesi dalla macchina e andai verso la sua, le aprì la portiera e la tirai fuori quasi di forza e la baciai nuovamente di brutto quasi come se avessi dovuto scoparmela lì all’istante. Le toccai il culo, lei aveva dei pantaloni di cotone aderenti quindi riuscivo benissimo a sentire il suo perizoma; presi le sue natiche con le mie mani e le strinsi avvicinando il suo pube al mio di modo che sentisse che ero già duro come il marmo. Feci per slacciarle i pantaloni ma lei mi fermò, si sedette sul suo sedile, portiera aperta, e mi disse: - "Cosa ne pensi se adesso te li slaccio io i pantaloni, te lo tiro ...