1. La capa


    Data: 22/09/2017, Categorie: Etero Autore: manuelrizzoli, Fonte: EroticiRacconti

    ... e pulsante di desiderio. La toccai soffermandomi sul clitoride e poi penetrandola prima con uno e poi con due dita, era così bagnata che la penetrazione avvenne senza alcuna difficoltà. Elena intanto mi aveva messo una mano sui pantaloni: - “Fammi sentire quanto sei eccitato” - “E’ tutto tuo, è da ieri sera che sta aspettando solo te!” Mi slacciai i pantaloni, non mi diede il tempo di fare altro, si inginocchiò davanti a me, li calò. Non mi sfilò subito i boxer, mi accarezzò il pene sentendone la durezza, ci appoggiò sopra il viso, la guancia, se lo strofinò in faccia e solo allora mi tolse la mutanda scoprendo il mio cazzo che si erigeva davanti al suo viso, duro e nodoso, esattamente come lei lo voleva. - “Ora ti faccio godere. Tanto!” Cominciò a leccarlo, dalle palle e salendo per tutta la lunghezza mantenendolo sollevato con una mano, mentre con l’altra mi era entrata sotto la camicia per accarezzarmi il petto. Le sue splendide labbra avvolsero il mio glande e Elena si infilò il mio cazzo per quanto più riusciva a prenderlo, in bocca. Cominciò a succhiare, non potevo crederci. La sorella del mio odiatissimo capo, la donna più ambita dell’azienda, una figa sontuosa di 17 anni più grande di me era lì in ginocchio che ...
    ... mi stava facendo uno dei più bei pompini della mia vita! Mi sentivo un dio. Guidai la sua testa avanti e indietro mentre le scopavo la bocca. La vidi toccarsi mentre mi spompinava, la cosa mi mandò in orbita. Sentii il mio orgasmo arrivare quasi d’improvviso, avrei voluto scoparla, avrei voluto stare nella sua bocca all’infinito ma tutta questa situazione mi mandò totalmente fuori controllo. Schizzai tutto il mio sperma, le piaceva, lo voleva così, mi guardava mentre le venivo in bocca, stava godendo anche lei. Non lasciò cadere neanche una goccia. Rimanemmo fermi in quella posizione ancora per qualche secondo, tolse il mio cazzo dalla sua bocca, me lo baciò, lo accarezzò e si alzò. Mi si avvicinò all’orecchio: - “Ti è piaciuto venire in bocca alla tua capa vero?” - “Non avrei potuto chiedere di meglio per oggi. Ma io voglio scoparti!” Le risposi. - “Certo che mi scoperai, eccome se mi scoperai. E vedi di farlo bene. Perché altrimenti…” - “…sì lo so, mi fai licenziare, ok. Sono nella merda!” Ridemmo di gusto mentre ci ricomponevamo. Ora veniva il difficile: uscire dal bagno il quale era sì, imboscato, ma era ormai giunta l’ora della ripresa dell’attività lavorativa e i dipendenti stavano tornando alle proprie postazioni… 
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