1. Quello che non ti aspetti (2)


    Data: 07/09/2018, Categorie: Tradimenti Autore: cinziandrea

    ... vergognava…”.
    
    Ero seduto proprio dove poco prima era seduto Sergio e davanti avevo Cinzia come ce l’aveva davanti lui. Era bellissima, troia e cucciola contemporaneamente. Non so che mi prese, le afferrai delicatamente un piede e me lo portai alla bocca, iniziando a baciarlo dolcemente. Cinzia, allungando la gamba si distese con la schiena fino al bracciolo e continuò a parlare.
    
    “Lo sai che Sergio è un amico di merda? – mi disse ridendo, questa volta in modo più forte -. Non pensavo nemmeno io, un minuto prima era lì a scusarsi come un bambino preso a rubare con le mani nella marmellata, poi all’improvviso mi è praticamente saltato addosso. Giuro, amore, non ho avuto nemmeno il tempo di scansarmi e mi era addosso. Mi baciava come un maiale, mi faceva girare la lingua in bocca e non riuscivo a tenerla chiusa. Sembrava invasato, con le mani in un attimo era sotto l’accappatoio e mi stringeva le tette, così forte che non mi faceva nemmeno piacere. Io ero sconvolta, non mi sarei aspettata una cosa del genere. Cioè, avevo capito di piacergli ma pensavo che quindici anni di amicizia con te valessero di più, non credevo che avrebbe osato. Fatto sta che in pochi minuti ero nuda, completamente nuda. E’ un porco Sergio, non si direbbe a conoscerlo da fuori. Io ero in trance, ma mi sembrava di esagerare, per cui quando si è alzato volevo dirgli di smetterla ma lui al volo si è aperto la patta e l’ha tirato fuori…”.
    
    Avevo smesso anche di toccarmi, altrimenti sarei venuto in ...
    ... pochi secondi. Che bastardo. E che troia.
    
    “Mi ha preso la testa e si è avvicinato – riprese Cinzia -, amore è enorme, larghissimo. Io non aprivo la bocca e me l’ha strusciato sulla faccia, sulle guance, sugli occhi, con la mano me lo passava dappertutto. Amore, lì ho perso la testa, non ci ho capito più niente. L’odore di quel pisello nel naso, lui scatenato, non lo so davvero cosa sia scattato. Gli ho tolto le mani e gli ho fatto un pompino da cinema”.
    
    Avrei voluto dirle basta, smettila, il seguito me lo racconterai un’altra volta perché per oggi è già troppo. “Me lo devi descrivere bene quel pompino” le dissi invece.
    
    “Amore è diverso dal tuo – continuò Cinzia – un po’ più lungo e enorme, largo, quasi non riuscivo a tenerlo tra le dita…”.
    
    Non ce la feci più e venni, almeno quattro o cinque getti incontrollati e un dolore lancinante di goduria tra le gambe. Mi dispiaceva, avrei voluto godermi di più tutto quel racconto. Ma quello che successe mi fece capire quanto sono cornuto e quanto amo Cinzia.
    
    - “E’ venuto il mio amorino – mi disse dolcemente Cinzia accarezzandomi il pisello bagnato -. Sergio invece mi è venuto in bocca…”.
    
    Ero venuto da venti secondi ma in pochissimo ero già di nuovo durissimo.
    
    - “Amore ma quanto sei cornuto? – mi chiese Cinzia tra lo stupito e il divertito -. Ti rendi conto che non sei mai stato pronto così in fretta e succede ora mentre ti sto dicendo che un’ora fa uno dei tuoi migliori amici mi ha sborrato in bocca?”.
    
    La baciai ...
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