Quello che non ti aspetti (2)
Data: 07/09/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: cinziandrea
... subito. E il sapore fu speciale, lo riconobbi, riconobbi che non era quello di Cinzia, che infatti da zoccoletta meravigliosa si affrettò a precisare.
- “Non mi sono lavata i denti… - disse Cinzia – so che non vuoi che me li lavi quando ti faccio le corna…”.
La presi e me la misi sopra, a cavalcioni. Si sedette sopra di me, io dentro di lei e ormai il gioco era partito, con Cinzia che aveva perso il controllo.
- “Amore ti incazzi se ti dico che quasi non lo sento?” mi disse baciandomi.
- “Ah sì? Davvero?” risposi io, partito come lei.
- “Amore con Sergio l’abbiamo fatto nella stessa posizione – replicò Cinzia – ma era diverso”.
- “Cioè?” fu la mia domanda scema.
- “Cioè è quasi il doppio amore, dai, sveglia” mi disse Cinzia mentre saltellava seduta sopra di me.
- “Il preservativo? L’avete usato?” dissi in un barlume di lucidità.
- “No” replicò lei subito e solo il fatto di conoscere bene Sergio mi tranquillizzo, perché in ogni caso anche nelle monellate non avevamo mai rischiato niente, usando sempre ogni protezione. Ma Cinzia prendeva la pillola e Sergio mi sembrava una persona a posto.
Ci baciavamo come maiali fino a quando sentii lo sperma salire ancora dalle palle e uscire senza che io potessi minimamente controllarlo. Tutto dentro di lei. La stringevo, mentre venivo. E lei stringeva me. Poi, per almeno un paio di minuti, immobili come alla fine di una tempesta, forse con un po’ di paura. Le presi il viso tra le mani e la guardavo con amore, ...
... uno sguardo ricambiato. Lei si alzò e si rimise seduta di fianco a me, incurante dello sperma che perdeva dalle cosce.
- “Alla fine cosa vi siete detti? Cosa è successo? Sei venuta tu?” le chiesi.
- “Sì, sono venuta ed è stato bello, molto forte, quasi traumatico. L’abbiamo fatto in questa posizione, ti dicevo – disse Cinzia con tono più calmo -, poi lui si è alzato, mentre io ero seduta sul divano, gliel’ho ripreso in bocca, tenevo la cappella in bocca e gli facevo una sega alla base del pisello e dopo pochissimo è venuto”.
- “Hai ingoiato?” le chiesi a bruciapelo.
- “Sì” rispose lei altrettanto a bruciapelo.
- “Lo sai che ti amo?” le richiesi sempre a bruciapelo.
- “Sì” replicò Cinzia, bella più che mai.
- “E poi? Come vi siete salutati?” rilanciai.
- “Nulla, siamo stati zitti mentre lui si rivestiva e io mi rimettevo l’accappatoio – concluse Cinzia – eravamo imbarazzatissimi entrambi. Poi l’ho accompagnato alla porta, lui stava per dirmi qualcosa, immagino le solite cose tipo mi raccomando, che resti tra noi, Alice e Andrea non devono sapere nulla… L’ho anticipato e gli ho detto semplicemente un ‘tranquillo, non preoccuparti’. Lui mi ha detto un ‘ciao’ veloce ed è andato via”.
- "Ti è piaciuto?" le chiesi curioso e un po' geloso.
- "La verità? mi rispose da gattina.
- "La verità, sempre" dissi io.
- "Non lo vorrei come amico - continuò Cinzia sorridendomi - ma quel pisello è una meraviglia...".
Presi Cinzia per mano e insieme andammo ...