Come da Copione
Data: 17/09/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Vanj B.
... Abbiamo tentato di farla ballare ma si rifiuta dicendo che non fa per lei e cadde anche la speranza di poter affrontare discorsi un po’ più piccanti perché c’erano troppe persone vicine o che venivano al tavolo a farle delle domande. Ora devo andare ragazzi, grazie per la bella conversazione; qualcuno di voi ha un ombrello e mi può accompagnare alla mia auto?, visto che fuori piove a dirotto. Vengo io, le rispondo alzandomi dalla sedia. Prendo il primo ombrello che trovo sperando che il proprietario non mi stia vedendo ed usciamo. La strada è deserta ed iniziamo a camminare tenendoci stretti. E’ il tuo gruppo?, mi chiede, sembrate affiatati. Si.., siamo solo in quattro ma molto amici e molto.. molto affiatati. Lei si ferma.., mi guarda e dice: sanno tutto?. Si… Hai intenzione di farmi scopare da tutta la scuola?, mi chiede dopo un attimo di silenzio e senza aspettare una risposta continua: che intenzione hai con quei negativi vuoi rovinarmi la vita?. No.., le rispondo con voce decisa, anche se sono un ragazzino capisco i tuoi problemi e non farei mai nulla per nuocerti anzi, sono in grado di aiutarti e molto. Ascoltami le dico, la settimana prossima faremo una festa di compleanno a casa mia e saremo solo noi quattro e, se te la sentirai di venire, ti pagheremo per quattro lezioni e faremo così tutte le volte. Mi fai sentire come una puttana, mi dice con una voce malinconica. Sei sicuramente una brava insegnante, le dico, ma sei anche molto brava a letto e comincio a pensare ...
... che sei più una donna da letto che una filosofa, comunque, se verrai, non faremo nulla di forzato e ti pagheremo anche se non faremo niente. Sarai la nostra Regina, le dico mentre sale in auto. Non lo so, mi rispose partendo, non lo so.. Quel giorno, a casa tua, eravamo tutti agitati, emozionati ed eccitati, però, il campanello della porta non suonava. Il tempo passava e la nostra ansia si trasformava sempre più in rassegnazione ed iniziarono le discussioni, ognuno di noi aveva la sua teoria e la sua strategia su come fare. Verrà, non verrà, te lo dicevo che era troppo presto, dovevamo provare uno alla volta, poi, quel suono ci fece azzittire tutti e la porta si aprì. Ciao ragazzi, dice con quel suo modo tranquillo e serio, scusate il ritardo ma ho dovuto andare ad un colloquio con il vostro magnifico Rettore, chi è il festeggiato?. Alzo la mano e lei viene da me e mi da un bacio sulla guancia dicendomi: tanti auguri, magari avessi anch’io la tua età. Ci sediamo sul divano ed iniziamo a chiacchierare scherzosamente mentre stappiamo le bottiglie e a tagliamo la torta. Dopo mezz’ora siamo ancora lì così, nessuno di noi osa far nulla, nessuno riesce a capire le sue intenzioni anche perché non è andata a spogliarsi in camera come faceva di solito e, tutti avevamo il terrore di rovinare quello che era anche un sogno. Io, però, ho avuto l’impressione che avesse bevuto un bicchiere in più, le ho chiesto se voleva ballare un po’ e lei rispose: no non ho voglia di ballare. Allora le ho ...