1. Dalia, troia d'estate - cap,11: l'officina


    Data: 17/09/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: DonEladio

    ... volta, mentre uno la scopava in figa un altro le sfondava il culo e un altro ancora le scopava la bocca tenendola per i capelli; le sue tette non erano mai trascurate, c’era sempre qualcuno che le leccava o le mungeva o le schiaffeggiava o le strizzava i capezzoli fino a farle male; le sue chiappe erano sempre preda di sonore pacche e vigorosi strizzamenti, quando Alfio disse che non avrebbe potuto sedersi per una settimana non stava esagerando. Le infilarono due cazzi in bocca, ridendo di gusto e complimentandosi con lei perché era una brava troia succhiacazzi; le infilarono due cazzi in fica e non pensavo potessero farcela, ma cambiai idea quando vidi mia moglie godere come una matta a fronte di quel trattamento; cercarono di infilarle due cazzi in culo, esternando con insulti e sputi il loro disappunto quando si arresero al fatto che non ci riuscivano. Leccò a turno i culi di tutti, mentre nel suo, di culo, venivano introdotti utensili di ogni genere.
    
    Dopo tre ore si accasciò senza forze sul materasso lercio, quasi priva di sensi: Alfio e Max esausti la guardarono masturbandosi mentre i tre meccanici approfittarono ancora del suo corpo inerme, sbattendolo come un pezzo di carne privo di vita, poi le sborrarono tutti addosso chi per la terza, chi per la quarta volta, aggiungendo l’ennesimo strato di sperma al suo corpo già ricoperto di chissà quanti strati essiccati, mischiandosi al sudore e alla saliva e al trucco disfatto e infilandosi tra le autoreggenti ormai ...
    ... ridotte in brandelli.
    
    Io, dal canto mio, avevo perso il conto degli orgasmi: inizialmente avevo cercato di trattenermi, ritardando il più possibile il momento del piacere, ma avevo ben presto desistito e in quel momento il cazzo mi faceva male ma non riuscivo a smettere di segarmi. Dalia era nuda priva di sensi abbandonata sul quel materasso ricoperta di sperma e altro ne colava dai suoi buchi con quelle calze praticamente a pezzi e il trucco da troia disfatto sul viso, circondata da cinque energumeni nudi sudati che ridevano e si battevano il cinque non smettendo mai di rivolgerle i peggio insulti… era un’immagine devastante, troppo forte per resistere…ancora pochi colpi e ci sono, mi avvicino ancora qualche centimetro per vederla ancora un po’ meglio, ecco, ci sono quasi, si…. e fu proprio in quell’istante che persi completamente di vista dove mi trovavo e urtai lo scaffale dietro il quale ero nascosto, perdendo l’equilibrio e rovesciandomi addosso tutto ciò che ci era sopra.
    
    Il frastuono fu assordante e improvviso come un fulmine a ciel sereno; i cinque si fiondarono sul soppalco convinti di avere a che fare con un ladro, ma appena mi liberarono fu evidente per tutti che non ero lì per rubare nulla.
    
    Lo sguardo di Alfio inizialmente fu di sgomento; poi l’occhio gli cadde sulla mia patta aperta e sulla mia mano ancora gocciolante sborra e allora capì tutto esplodendo in una fragorosa risata proprio nell’istante in cui un paio di meccanici mi sollevavano di peso da terra e ...