1. La mia nuova vita - Prologo


    Data: 01/10/2018, Categorie: Etero Autore: Momy

    ... c'eravamo visti. Tradotto significa che molto probabilmente, sbronza com'ero, dovevo essergli praticamente saltata addosso. E poi... A uno che non toccava una donna da dieci anni, quella notte devo essere sembrata un uragano, una specie di ninfomane, benchè io ricordi ancor oggi quasi nulla dell'accaduto. I risolini imbarazzati e i sospiri adolescenziali di Sebastiano ogni qualvolta ho in seguito tentato di avere la sua versione, mi fecero presto capire che qualnque cosa gli avessi fatto, dovevo averglielo fatto dannatamente bene. Lo avevo mandato in paradiso, quasi letteralmente a dirla tutta, giacchè scoprii era affetto da malattia cariaca alquanto rara. Sforzi fisici, emozioni forti, in teoria gli erano proibiti, pena il concreto rischio di un infarto. Gli era andata bene quella sera, in tutti i sensi, me lo disse. Lo vedeva come un segno del destino e ben presto io pure... Dal giorno seguente iniziò un fitto corteggiamento, di quelli all'antica. Fiori, regali, cene romantiche, in poco meno di un mese passammo dall'essere due sconosciuti alla proposta di trasferimi a casa sua. Il tutto fra l'altro senza nessun ulteriore episodio 'fisico' tra di noi, se si escludono qualche bacio ed il tenersi per mano... "C'è tanto spazio, Margherita, e lo so che ci conosciamo da poco, quindi sappi che se non te la senti io comprenderò..." Me la sentivo, me la sentivo eccome! Anche se Sebastiano non fosse stato l'uomo gentile, sentimentalmente ingenuo e ...
    ... opportunamente cardiopatico che era, avrei fatto l'impossibile per lasciare quel triste buco d'appartamento in affitto. Giulia, quando le raccontai tutto, mi disse che avevo fatto proprio tombola ed io non potei che convenire. Avevo trovato un uomo ricco, molto pù ricco di Attilio, che particamente mi venerava come una dea. Certo fisicamente Sebastiano era quanto di più lontano ci potesse essere dal mio tipo: cinquantatrè anni mal portati, bassino, esile, pochi capelli ed un paio di occhiali che coprivano due occhi porcini e che finivano per diventare l'unico dettaglio degno di nota del suo aspetto (di contro il mio ex era ed è tutt'ora un gran bell'uomo, alto, moro, giovanile pure, per i suoi poco più che quarant'anni...), ma sentivo di non potevo fare troppo la schizzinosa. E poi c'era la storia del cuore... Ben inteso, non è che mirassi a diventare la vedova di Sebastiano in quel momento, volevo solo disperatamente tornare al tenore di vita cui ero abituata, però immaginavo che la sua malattia mi avrebbe quasi completamente sollevato dall'incombenza di dover fare certe cose con lui... Cose che una coppia normale fà, cose che se fatte nel pieno possesso delle mie facolta mentali e non alterata dall'alcool, con un uomo che non desideravo e solo per ricavare un tornaconto, avrebbero definitivamente sancito il mio posto, un gradino più in basso di Giulia e di tutte le altre. In realtà non lo sapevo, ma di lì a poco mi sarei spinta anche più in basso di così... 
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