In attesa della partenza - Racconti Erotici

In attesa della partenza

... entrato nel gioco e gli stava allargando il culetto con dilatatori di vario tipo.

Consapevole che non avrebbe potuto esagerare si mantenne leggero e ai mie ordini.

Era tesissima, fu allora che decisi di farla alzare. La presi per mano perché quasi non stava in piedi e la portai vicino ad una parete attrezzata.

Lei si lasciò legare con le braccia allargate e le gambe divaricate, poi la bendai e inizio il gioco dei sensi.

Si inizia con l’olfatto. Il partner libero inizia ad odorare, sfiorando la pelle con la punta del naso, tutto ciò che vuole: il collo, i seni, le ascelle, il ventre, il pube, la vagina, le cosce, le gambe, i piedi……….tutto!

Può solo sfiorare e annusare.

Iniziai io il gioco, suo marito volle partecipare, per poi chiamare alcune persone, donne o uomini, che stavano guardando la scena eccitati dalle sue contorsioni.

Poi si passa al tatto.

Con le dita si può sfiorare tutto, toccare, stringere, ma non sono ammessi ditalini o altro.

Solo leggeri tocchi esterni.

Poi è la volta dei corpi che si fondono. Si deve strofinare il proprio corpo sull’altro, ovunque ma senza penetrazione.

Dopo la bocca e la lingua ……… ovunque, ma stessa regola. Niente leccate di fica, troppo facile.

Quando tutti ebbero finito lei era contorta quasi a strappare le corde che la tenevano obbligata in quella posizione.

Tortura o piacere?

Fu allora che decisi di bagnarla di nuovo con lo champagne in tutto il corpo e i partecipanti, tutti assieme, ...

... bevevano dalla sua pelle. Ovunque volessero.

Lei urlava e mugolava, sciolsi in un lampo i lacci e lei si lasciò cadere a terra e raggomitolarsi su se stessa.

Era bellissima, si distese si mise a pecorina e lascio che la penetrassi da dietro. Entrai nel suo culo con delicatezza e poi affondai tutto il mio cazzo in un colpo singolo aspettando la sua violenta reazione di piacere.

Al momento in cui stavo per venire lei si scostò e offri il mio pene a suo marito, il quale si fece esplodere in bocca il mio sperma.

Lei prese la mia mano e la poggiò sul pube premendo le dita sulla vagina, era come una fontana di miele. Sgorgava ovunque.

Mi chiese quanto ancora durasse questo bellissimo gioco?

Risposi che non c’era un tempo, ma solo un momento.

Voleva giocare e godere, non chiedeva altro, solo sperimentare il suo piacere.

La buttati a terra e mi abbeverai dalla sua fonte, insaziabile e inarrestabile.

Quanto avvertì le sue vibrazioni, segnale che il suo piacere stava per giungere all’orgasmo, tolsi la mia lingua dalla sua vagina e godetti delle sue contorsioni.

Attesi che si fosse calmata per morderle i seni ormai esplosivi e sensibili.

Appoggiai la mia bocca sul capezzolo lei lancio un grido di piacere, liberatorio e pieno di voglia. Mi spinse il seno verso il volto iniziando a strofinarlo ovunque, mentre con la mano provava a toccarsi.

Suo marito intervenne e, consapevole del gioco, le impedì questo gesto che avrebbe vanificato tutto.

La sua pelle era ...