La favola di hairlessneve e dei 7 (o)nani(sti) - parte 3
Data: 04/10/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: honeybear
... carico di significati, tutti accomunati da un solo denominatore: il piacere. Il suo sguardo implorava piacere.
A quella visione i sette (O)nani(sti) accelerarono ancora la masturbazione. L’altra mano scivolò dietro facendosi largo tra le loro chiappette.
I desideri dei due giovani erano ormai un tutt’uno, completamente armonizzati come lo sarebbero stati i loro corpi di lì a poco: fu così che il Principe allargò ancora il solco, insinuando le dita più a fondo, penetrando quel buco lentamente per poi ritrarsi altrettanto lentamente.
Un gemito, un sospiro, il lamento dell’altro.
Infine si adagiò con il suo peso sul quel corpo così bello, così liscio, così morbido per farlo suo. Definitivamente.
Posò la sua erezione nel solco. La fece scivolare, affondare fra quelle chiappe sode che aveva lubrificato con la sua stessa saliva.
HairlessNeve si lasciò sfuggire un sospiro. Era un sospiro che celava il desiderio di avere di più, il desiderio incontrollato che tutto finalmente si compisse. Il desiderio di essere una cosa sola con il suo principe. Come la fiaba che aveva sognato da sempre. Arcuò il corpo, offrendosi completamente all’altro uomo. Il desiderio divampava incontrollabile. Lo bruciava. Li bruciava entrambi.
Le mani dei sette (O)nani(sti) frattanto lisciarono le sette mazze alla velocità della luce e lo stesso fecero con i sette ani: quegli ometti si stavano dimostrando estremamente partecipi all’evento che si stava vivendo davanti ai loro occhi.
Un ...
... movimento rapido ed il bel principe si pose fra le gambe del ragazzo. Le spalancò, ma con dolcezza. Indietreggiando leggermente gli puntò il pene tra le natiche, scivolando fino a che non incontrò la fessura. Spinse. Sentì HairlessNeve irrigidirsi. Spinse più forte e contemporaneamente lo abbracciò in stretta tanto possente da togliere il fiato.
Con un susseguirsi di movimenti piccoli e decisi, il Principe lasciò che il suo cazzo continuasse a perlustrare la cavità dove si era incuneato, senza badare troppo alle richieste del suo partner d’alleviare l’intenso, insopportabile dolore, che pure stava lasciando spazio ad un’incredibile ondata di piacere. Un piacere tanto travolgente, da unirsi all’urlo liberatorio che accompagnò gli ultimi, dolorosi spasimi della lenta, inesorabile penetrazione. Solo quando il pene del Principe gli fu completamente dentro, questi allentò la stretta:
“Sei mio ora… Sei la mia puttana…” gli disse. Un enorme sorriso si disegnò sul suo volto.
I sette (O)vanisti, per non essere da meno, diedero vita al più incredibile dei trenini che si fosse mai visto: le spinte pelviche, perfettamente in sincrono, scatenarono una sinfonia di gemiti e sospiri all’unisono.
La mano del Principe prese a massaggiare l’uccello di HairlessNeve, rendendogli tutta la fiera durezza di qualche minuto prima. Il suo uccello seguiva lo stesso ritmo, affondando o sfilandosi da quel buco così stretto. Da quel corpo così sensibile ed aggraziato.
Dalla sua bocca uscivano ...