Luana - Cap. V Vacanze romagnole
Data: 29/11/2018,
Categorie:
Etero
Autore: VicentinoGrey
... ora le sembrava di essere l’oggetto della bramosia di un maschio in calore. Stefano appoggiò le mani ai lati delle sue spalle e la penetrò ripetutamente a un ritmo sostenuto. Di tanto in tanto si fermava per succhiare i suoi capezzoli o a farci girare attorno la lingua. Alternava le sue attenzioni ai capezzoli con la stimolazione del clitoride o dell’ano. Marisa percepì immediatamente il cambio dell’approccio dell’uomo verso sua figlia, ma i gemiti che uscivano dalla sua bocca erano di piacere puro. Suo malgrado, il suo corpo provava gelosia per quel martello che percuoteva le tenere carni della figlia e gli umori che sentiva scendere sulle labbra ne erano la dimostrazione evidente. Prese in mano, istintivamente e con decisione, i testicoli di Stefano, quasi per limitarne la foga, ma ottenne invece un esplicito ringraziamento. - Bella idea, amore. Tu non puoi saperlo, ma sono molto stimolato quando le mie palle vengono massaggiate con vigore. Il ritmo aumentò e anche lo schiocco prodotto dai due corpi che sbattevano. Stefano si deliziò nel vedere i seni enormi di Luana che dondolavano al ritmo delle sue penetrazioni. Gli occhi della ragazza si aprivano e si chiudevano in continuazione, incapaci di decidere se guardare gli occhi dell’energico amante o se lasciarsi trasportare dalle vampate di piacere che si accendevano nel basso ventre. Marisa strinse con più energia, ma Stefano mugolò più di piacere che di dolore e non lesinò di restituire questa miscellanea di dolore e ...
... piacere alla giovane che subiva i suoi assalti. Giustamente preoccupata dell’integrità fisica della figlia, la donna abbandonò la presa e baciò l’uomo su una guancia, sussurrandogli “fai piano, per favore”. Stefano obbedì, ma Luana non era dello stesso avviso. - Trova ancora l’energia che avevi prima, ti prego! Sto per venire. Marisa spalancò gli occhi e l’uomo riprese lo sbattimento con maggior frequenza. Luana emise una serie di lamenti fino ad esplodere in un urlo liberatorio. L’uomo rallentò, ma non si fermò fino a che Marisa non lo prese per le spalle e lo baciò sulla bocca. - L’hai resa felice per ben due volte. Adesso fermati, per favore. L’uomo rispose al bacio, si sfilò dal corpo di Luana scosso dalle contrazioni e si sdraiò al suo fianco, mentre Marisa si sedette sui talloni sul fondo del letto, tra le coppie dei piedi dei novelli amanti. Il sesso dell’uomo svettava lucido ed eretto e i pettorali tonici si alzavano ed abbassavano per l’amplesso appena concluso, ma non ancora finalizzato al piacere supremo. La mano sinistra di Luana cercò e strinse quella destra di Stefano: Marisa provò un pizzico di gelosia. Decise così di riprendersi quello che la figlia le aveva temporaneamente sottratto: si allungò sulle gambe muscolose dell’uomo, sfiorandogli la pelle con i capezzoli grossi e carnosi, gli prese in mano la base del pene e appoggiò il palmo sullo scroto gonfio. Ebbe un po’ di imbarazzo nel percepire l’umidore lasciato dalla vulva della figlia, ma non cambiò il suo ...