1. LE VERGINI DI TRANSILVANIA


    Data: 02/12/2018, Categorie: Etero Autore: Dunklenacht

    ... case dai tetti aguzzi, che davano sul lago. Era solo per spalancare le imposte, o per salutare qualcuno dei pescatori, che rientravano dal lavoro. Allora, era come se quegli uomini facessero ritorno dall'aldilà, portando con sé delle reti colme di pesci e, talvolta, di cimeli preziosi, abbandonati chissà da chi agli abissi di quello specchio d'acqua di topazio. In quelle occasioni, le giovani donne agitavano al vento dei mazzi di fiori secchi, ma ancor variopinti, o dei fazzoletti ornati di pizzo, color carne. Di quando in quando, al crepuscolo, nel cuore della notte od alle prime luci dell'alba, sul lago e tra le imposte socchiuse delle case, si vedevano delle segnalazioni misteriose. Erano luci bianche e dorate, che apparivano e svanivano, come senza motivo. Il loro significato era sconosciuto. Sembravano messaggi affettuosi, scambiati tra i vivi e le intelligenze dell'oltretomba.Fu in quel tempo, nei giorni in cui cumuli di neve fredda ingombravano i viottoli del borgo e, in parte, i tetti di quelle case della Transilvania, che nel bel mezzo del lago emerse l'antico campanile gotico. La sommità era nera come la pece, la muratura, della quale era costituito, grigia, quanto la polvere delle strade di campagna, che serpeggiavano in prossimità delle sponde.Era l'alba, rossastra e fredda. Proprio allora proruppero le voci grosse dei pescatori, da un battello che navigava non lontano dal villaggio:- Cos'&egrave mai! Ah, un cadavere! Un corpo! Chi &egrave costui? Issatelo a ...
    ... bordo! Su, forza con le reti!Una luce cuprica, passando attraverso la vegetazione spoglia, che ricopriva la riva vicina, illuminò i volti e le braccia robuste dei marinai del lago, nonché la rete sgocciolante, nella quale era rimasto intrappolato il cadavere di una donna. Durante la sua vita, costei era stata una vergine della Transilvania. Delle sue membra giovanili non rimaneva molto; il volto suo era diventato un teschio, incorniciato da capelli fattisi color cenere, come a causa di un'oscura maledizione. Al posto degli occhi non v'erano che due voragini e le poche vesti, ottocentesche e fradice, che ancora adornavano quel corpo esanime, parevano letteralmente rosicchiate dai topi.In paese scoppiò una bufera di voci e di maldicenze. Tutti volevano conoscere la storia di quella giovane, di quel cadavere, ritrovato in uno dei laghetti più misteriosi della Transilvania che, si diceva, fosse infestato dai draghi.L'amabile Lebewohl scrutava gli eventi da dietro le tende della sua finestra, sorridendo languidamente. Il suo sorriso muliebre, fatto di denti di perla e di labbra disegnate per l'amore, serbava il ricordo della storia di due amanti, destinata a rivivere in quel presente, colmo delle nevi e delle brume di febbraio.- Venite a me, vicende erotiche del passato e del futuro, io vi realizzerò qui ed ora, dopo avervi contemplate nella mia sfera di cristallo � mormorò la bella, pettinando la sua chioma nel silenzio della sua stanza, dalle pareti adorne di arazzi.Dovete sapere ...
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