Viaggio di lavoro con sorpresa (prima parte)
Data: 13/12/2018,
Categorie:
Etero
Autore: coppia6164
... ancora al volto con uno schiaffo.
Di nuovo la belva si era impossessata di lei. Cosa avrebbe fatto ora?
Mi fissò con rabbia. Poi, guardò verso la valigia ed estrasse uno strano strumento. Era una palla di gomma tenuta insieme da un legaccio, forse di pelle, simile ad una cinghia.
Cazzo mi pareva di averla già vista sta cosa, e non mi piaceva.
Mi saltò sopra, mi infilò la palla in bocca vincendo la sua resistenza e poi, non senza fatica, legò la cinghia alla testa.
“Ora puoi urlare quanto vuoi” mi disse con aria di sfida. “Coraggio, urla. Fammi sentire la tua voce!!”
Ero atterrito. Tremavo: la fissavo con gli occhi di fuori, cercando di coordinare il respiro che questo strano aggeggio mi rendeva difficoltoso.
Poi, improvvisamente, si calmò. Mi si avvicinò al viso, lo prese tra le mani e mi sussurrò “Non voglio
farti del male, amore mio, ma tu devi fare a mio modo. Non ti è piaciuto fino ad ora?”
La sua voce ora aveva un suono dolcissimo e sensuale. Girò la mia testa tra le mani verso di lei e disse di nuovo “Ti è ...
... piaciuto?”
Maledizione, sì! Mi piaceva e le feci cenno di sì col capo. Ormai era inutile cercare di capirla. Ero alla sua mercé e dovevo sottostare al suo gioco. “Bene, sono contenta.” Mi baciò in fronte, sul petto e mi prese in bocca tutto il cazzo, che , a riposo, sparì completamente nella sua bocca mentre lei, con abili giravolte di lingua, cercava di riportarlo al suo vigore.
Una mano mi masturbava leggermente mentre la bocca lo accoglieva dentro di lei, gemendo del suo piacere.
Non ci volle molto perché “lui” recuperasse le sue dimensioni “di esercizio”; lei continuò a lavorarlo con passione, scendendo con la lingua nel suo culo mentre lo massaggiava con vigore.
Ad un tratto, qualcuno bussò alla porta. Forse avevano sentito il trambusto, le grida, ed erano giunti in soccorso.
Sarebbe stato imbarazzante starsene lì sul letto, bagnato di vino, sporco di cibo, legato ai polsi, con una cosa in bocca che non lo faceva parlare. Però poteva essere la fine. Senza esitazione, lei si alzò, andò alla porta, guardò dallo spioncino e l'aprì.
(continua......).