Vizi di quartiere (3)
Data: 23/12/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: LeoneDiana
... ti inginocchiasti davanti al “tuo” lui e, nel silenzio e nello sbigottimento generale, cominciasti a sbottonargli la patta dei pantaloni. Non ti ci volle molto per risvegliare il suo cazzo, già mezzo in tiro a parlare di scopate di tutti i generi e, quando la verga fu abbastanza dura, iniziasti a leccarla piano piano, per tutta la sua lunghezza, coinvolgendo il “malcapitato” in una sorta di lenta tortura, sotto gli occhi increduli dell’altro ragazzo presente. Ad un certo punto, pensasti che fosse ora di terminare il supplizio, e schiudesti le sue labbra sulla sua cappella, ormai gonfissima, e cominciasti a scorrere su e giù, accompagnando questa stimolazione con un’altra, interna, della tua lingua sul suo frenulo. Quella tua peculiare tecnica lo mandava in estasi: andasti avanti così per un paio di minuti e poi la sfrontatezza da cui eri posseduta ti fece estrarre il primo cazzo a tua disposizione e dire, rivolgendoti all’amico:
– E tu, non vieni a prenderti la tua parte?
Di fronte al cenno di assenso, solo vagamente distinguibile nell’espressione generale di smarrimento sulla faccia del compare, il ragazzo si sbottonò i pantaloni, liberando finalmente il suo pene in preda forse alla più vigorosa delle sue erezioni. Con depravata voracità, ingoiasti subito la seconda asta, provocando nella tua nuova “vittima” l’emissione di un urlo quasi animalesco... e cominciasti a spompinarlo avidamente. Nel frattempo il tuo vero amante, finalmente destatosi dal suo stato ...
... confusionale, prese l’iniziativa e ti sfilò pantaloni e mutandine, mettendoti a 90 gradi. Da parecchi minuti ormai la tua vagina implorava attenzioni emettendo litri di succo lubrificante. Con nessuna difficoltà il membro del tuo uomo le regalò la soddisfazione che cercava, procurandogli a tua volta un estremo piacere, grazie allo stretto abbraccio fornitogli dalle tue giovani pareti, vigorosamente elastiche. Gli ci volle poco ad arrivare all’orgasmo, e anche tu riuscisti a raggiungere l’apice in sincrono, grazie ai suoi affondi ritmicamente regolari, mentre eri in preda alla sensazione di potere data dall’aver sedotto e compiaciuto due uomini contemporaneamente. Con un po’ di delusione accogliesti invece la venuta dell’altro, che non poteva più trattenersi nel sentirsi parte integrante della scena: peccato, avresti davvero voluto sentire un altro cazzo dentro di te, quella sera. Ti accontentasti di ingoiare tutto il suo sperma, dopodiché ti rivestisti rapidamente e ti congedasti dai due giovani, stremati e ancora ammutoliti, con un trionfante:
– Ora avrete anche voi qualcosa da raccontare, no?
Mentre rivivi il tuo glorioso passato da puttanella, non ti accorgi che è quasi giunta l’ora di chiusura dell’ufficio. Non ti senti in colpa ad andare via puntuale, visto che comunque non avresti potuto produrre niente di buono. Rientri a casa e ti prepari una cena leggera: la serata potrebbe rivelarsi impegnativa e, comunque, il tuo stomaco non è molto ricettivo. Mancano poco più di due ...