1. Il servizio fotografico


    Data: 24/12/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: verpad

    ... poi lei seduta sullo schienale con i piedi appoggiati al divano e qui dovette posizionare le mani sulle gambe per assicurarsi che il tessuto non scoprisse la sua intimità.
    
    Si sdraiò con le gambe distese, le caviglie ancora legate dal sottile filo del perizoma, poi le piegò rannicchiandosi e stringendole contro il petto e così facendo gran parte della curva dei glutei rimaneva scoperta.
    
    “Puoi sdraiarti a pancia in giù?” suggerì Carlo.
    
    Anna si voltò stendendosi sul divano e tirando il più possibile il babydoll verso il basso per coprire la curva del sedere, i gomiti appoggiati e le mani a sostenere il mento; le gambe ripiegate all’indietro davano alla figura un’aria giovanile, quasi una ragazzina distesa sul proprio letto a pensare ai ragazzi e ai primi amori. Ma lei era tutt’altro che rilassata e la sua eccitazione cresceva ad ogni scatto ed a ogni nuova posa e il suo viso non nascondeva più quell’urgenza che sentiva fra le gambe: gli occhi chiusi, la bocca socchiusa da cui ormai ansimava platealmente in preda all’affanno. Ancora prona sul divano non riuscì a trattenere la mano che scivolò sotto il corpo fino a raggiungere il sesso pulsante e umido che quasi le doleva; aveva bisogno di trovare sollievo da quella fastidiosa sensazione di urgenza che non riusciva a lenire nemmeno stringendo le cosce. Carlo sperava che l’eccitazione diventasse incontenibile e prendesse il sopravvento su Anna facendole perdere il controllo, così ne sarebbero risultate fotografie ...
    ... estremamente sensuali e provocanti. Già quella mano nascosta là sotto e il volto così stravolto rendevano la scena molto hard, ma lui voleva qualcosa di più esplicito.
    
    Decise di osare di più e, avvicinatosi alla donna, le cinse i fianchi sollevandoli delicatamente: Anna si trovò così inginocchiata sul divano piegata in avanti con la testa appoggiata al cuscino e il sedere proteso verso l’alto in una posizione assolutamente esplicita, esposta completamente allo sguardo dell’obiettivo. Il babydoll costretto a scivolare lungo i fianchi e a raccogliersi sotto i seni non poteva più coprire quelle natiche tonde e sode che svettavano verso l’alto. Anna, ancora con gli occhi chiusi, con la mano aperta infilata fra le gambe si copriva il più possibile le parti intime non più velate dal tessuto, mentre l’altra mano era distrattamente andata ad infilarsi sotto il seno a sfiorare i capezzoli turgidi e sensibili.
    
    Carlo era estremamente soddisfatto della scena ed era grato a Anna per aver acconsentito ad esporsi e regalargli quegli scatti così sexy. Certo, avrebbe voluto che quella mano non andasse a coprire le parti più desiderate e irraggiungibili della donna, ma non poteva esagerare nelle richieste per non rovinare l’atmosfera creatasi, quindi riprese a scattare fotografie da ogni angolazione. Si soffermava a lungo nelle riprese da dietro con primi piani ravvicinati di quei magnifici glutei sperando di rubare qualche dettaglio attraverso i pertugi fra le dita della mano… si bloccò ...
«12...8910...13»