La mirada
Data: 29/12/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: whyjustme
... che si sfilava entrava aria. Aria che dovendo uscire nel rimettere dentro il suo cosone provocava rumori. Forti rumori. Quello mi mandò in visibilio. Divenni parecchio scurrile perchè sentivo il rumore via via sempre meno imbarazzante che mi eccitava proprio.
Dai lievi sospiri e gemiti ero passata a parlare e urlare i miei orgasmi e poi oscene frasi “Fammi cantare la fica, mi piace”. “Fammi fare gli scorreggioni con la passera” “Dai che ti voglio sentire che mi fiotti in fica. Vienimi dentro”. E lui imperterrito a darmi dentro ma sempre occupandosi anche di altre parti del mio corpo. Finalmente mi tolse le scarpe. Giá normalmente togliere le scarpe con i taccchi per noi donne è un sollievo. In quel momento fu una liberazione proprio. Ma il porco non aveva finito di stupirmi nè di scoparmi.
Si allungò verso il comodino mentre mi chiese di restare cosí. Cominciavo ad avere bruciore ma non avevo alcuna intenzione di muovermi. Mi tornò dietro e finí tutto. Tutto il piacere, tutte le meravigliose attenzioni finirono e si trasformarono in un dolore straziante. Allo stesso modo in cui ero rimasta sorpresa ed esasiata dal piacere più intenso, adesso ero sconvolta da un dolore lancinante.
Lui, senza dirmi nulla, senza chiedere, senza provare, senza alcuna delicatezza, con un solo colpo mi infilò la sua proboscide nel culo. Cosí all’improvviso.
Prima avevo sentito la sua lingua che mi solleticava il buchino ma non avrei mai pensato che mi volesse prendere dietro. Peggio, ...
... mentre ululavo dal dolore e dicevo basta, basta lui mi spinse la testa sul letto mentre mi inarcava in bacino e mi diceva “Ferma stá ferma che passa in fretta”.Ma che passa in fretta se strillavo come se mi stessero squartando. Lo odiai quando con insistenza mi disse di toccarmi la fica. Ero in preda al dolore più assurdo e lo stronzo invece di togliermelo dal culo voleva che mi toccassi.
Ma fino all’ultimo ebbe ragione. All’improvviso sentii uno stimolo. Un piccolo, quasi impercettibile colpetto che mi diede piacere e alleviò il dolore.
Non so quanto tempo esattamente mi ci volle ma ricordo benissimo quanto più intenso fu il piacere.
Prese a pentrarmi come se stesse nella passera. Uno, due, tre venute di seguito. Mi muovevo come una posseduta fino al suo orgasmo. Lo ricordo ancora e il suo getto fù l’ultima cosa che ricordo.
Faceva movimenti potenti, profondi, ritmati, poi mi afferrò bene per i fianchi e pompava. Sentii i brividi che coninciarono a montare dalla punta dei piedi e quando arrivarno all’apice presi a mugolare, mi contorcevo, tremavo tutta. Avevo caldo e freddo allo stesso tempo, mi rannicchiavo e mi distendevo, arricciavo i piedi, stringevo i pungi, mordevo le lenzuola, mi ero infilata tre dita da sola nella passera e poi il buio.
Caddi sfinita in avanti e non ricordo più nulla. Mi risvegliai e guardai d’istinto l’orologio. Erano le 6 del mattino e lui dormiva accanto a me. Mi rivestii senza fare troppo rumore. Non volevo svegliarlo solo per un ...