Il numero dodici
Data: 03/02/2019,
Categorie:
Etero
Autore: brendon_7
... raggiungo l’apice del piacere che schizzo tutto dentro di lei, succhiandole e leccandole i seni e stringendo il bel sedere nelle mani.
Restiamo abbracciati immobili e ansimanti, io ancora duro dentro di lei, lei appoggiata sulla mia spalla.
Dopo qualche carezza, si sfila e si siede a fianco.
Mi dice che la madre le aveva intimato un orario di rientro, non sappiamo se lo rispetteremo.
Non le chiedo se è un problema esserle venuto dentro, chiaramente lo voleva.
Quando si riprende si accuccia davanti a me e mi delizia con la sua lingua e la sua bocca. Le chiedo di poterlo appoggiare e strofinare tra i suoi seni, così grossi e così invitanti.
“Me lo chiedono tutti quelli che mi conoscono”, lo dice un po’ tra l’orgoglioso e il dispiaciuto “e tutti mi guardano le tette”.
“Ci credo, sono stupende e invitanti”
“Sono troppo grosse, non credi?”
Troppo grosse? No… sono molto grosse, ma troppo grosse no. Non sono mai troppo grosse. E nemmeno mai troppo piccole. Sono sempre bellissime, ogn’una a suo modo, ed attrae per motivi diversi, ma sono sempre uno stupendo emblema di femminilità.
Così lo appoggio tra quei seni meravigliosi, lei lo stringe a sé coi palmi delle mani, la cosa mi piace ed eccita così già lo muovo piano scopandole seni e mani; poi mi abbraccia coi seni, lo avvolge tutto e lo fa sparire nel paradisiaco gonfiore delle sue tette. Che scossa di piacere mi pervade. Lo spingo verso l’alto e la cappella ricompare spuntando dal suo bendiddio. ...
... Continuo così, lei sorride, guarda me godere e guarda la cappella scomparire e ricomparire. Mi guarda più vogliosa… abbassa lo sguardo e avvicina le labbra, aspetta che risalga la cappella e la lecca. Quando torna la succhia. E meraviglioso stare così. Potrei continuare fino alla fine, ma voglio che anche lei ne abbia un gran piacere.
La pecorina è la sua posizione preferita, lo dice senza ombra di dubbio. Non stento a crederle sentendo come risponde il suo corpo mentre se ne sta sul sedile posteriore e io dietro in posizione non proprio comodissima, stringendole e accarezzandole i fianchi e la schiena, stringendole e accarezzandole tette e capezzoli. Non emette suoni ora, è ancora più intimo e più intenso il piacere che prova: è in un mondo tutto suo; anche quando si volta con espressione da sogno sul volto e intensifica la stretta sullo schienale del sedile, dalla bocca aperta non emette suoni, ma è palese che l’orgasmo in corso le dà un godimento intenso.
Concludiamo all’aperto, con la bellezza del sentire la natura intorno. Lei appoggiata all’auto, per proseguire il godimento di prima.
Prendo la via del ritorno dosando piano il gas, saltellando sul terreno erboso e immettendomi sull’asfalto. I finestrini sono abbassati e la capottina spalancata, il gas sempre ridotto. Non abbiamo nessuno davanti fin dove i fari illuminano, alti per vedere più lontano, magari un cerbiatto o una volpe o un cinghiale, e nessuno dietro si appresta a raggiungerci. L’aria fresca della ...