1. Ana e le sue amiche - cap.3


    Data: 28/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: FrancoT

    ... di fatto masturbando. "Ti piace?". "Altroché". "Sicuro?". "Certo. Se vuoi puoi anche prenderlo in bocca"le disse lui, senza sollevare il capo. Allora Ana si chinò su di lui e accolse nella bocca il membro di Raoul. Scoprì che aveva un sapore indefinito anche se riconobbe che molto di quel sapore era legato ai propri liquidi e non tanto a quelli dell’uomo. Andò su e giù con la bocca, aiutandosi con la mano, ma senza esagerare nell’azione. Sperava in qualche modo di essere all’altezza e lo comprese pochi attimi dopo, quando sentì che il ritmo del respiro di Raoul si incrementò. Succhiò forte e cercò di avvolgere con la propria bocca quel pezzo di carne che in fondo conosceva davvero poco. Con la lingua lo carezzò alla base e capì che a lui la cosa piaceva. A quel punto aumentò il ritmo e quando sentì che Raoul fu sul punto di esplodere, lo estrasse dalla propria bocca e lavorò con la mano destra finché egli non schizzò sperma a destra e sinistra. Solo a quel punto si alzò, soddisfatta di sé ed anche di non essersi sporcata con tutto quel liquido seminale che si era appiccicato un po’ ovunque attorno a lei. Prese gli slip, che erano rimasti sulla scrivania e li infilò. Raoul, che la osservò da lontano, le disse:. "Lascia stare maschio alpha!!!" gli rispose ella sorridendo "E adesso vattene. Non ho ancora pranzato e non mi resta molto tempo. E poi devo anche arieggiare e pulire dove hai sporcato". Raoul allora si alzò e si ricompose. "Domani facciamo pausa ancora insieme?"le ...
    ... chiese lui con tono frivolo. Sapeva essere incredibilmente simpatico e con lui stava proprio bene, pensò Ana tra sé, ma lei non era eterosessuale. Questo era certo. Essere presa da un uomo quel giorno le era piaciuto e ne aveva avuto bisogno, ma non era nemmeno paragonabile alla dolcezza e all’ardore che trovava in una donna dalla quale era attratta. Quella era davvero tutt’altra cosa. "Vattene adesso"gli ripeté. Lui allora si avvicinò alla porta e aprì la serratura. Erano le 13e40 e mancava davvero poco alla fine della pausa. Una ventina di minuti per sistemare e poi avrebbe ripreso il proprio lavoro, evidentemente senza pranzare. Avrebbe mangiato di più a cena, pensò tra sé. Sistemò in fretta, pulendo ogni traccia del passaggio di Raoul ed arieggiando poi la stanza. L’odore di sesso era forte e non avrebbe potuto permettere che qualcuno se ne accorgesse. Alle 14 riprese a lavorare e tirò dritto fino alle 18. Quando alle 19 arrivò finalmente a casa, si versò un bicchiere di vino rosso, gettò lontano le scarpe con il tacco che aveva indossato per tutta la giornata (incluso il momento con Raoul) e si sedette sul divano accendendo la tv. Qualche attimo dopo si accese l’icona di Whatsapp. Era Raoul. “Ciao, tutto bene?”. “Si. Tu?”. “Anch’io. Volevo ringraziarti per il momento di oggi”. “Grazie a te per il massaggio, piuttosto”. Un attimo di pausa. Ana pensò che aveva chiuso, poi un altro messaggio. “Di nulla. È stato bello. Sei una donna piacente e piacevole. Spero che avremo altri ...
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