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Ana e le sue amiche - cap.3
Data: 28/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: FrancoT
... momenti insieme. Buona serata”. Ana rimase zitta con il telefono in mano. Sembrava un altro Raoul quello che le scriveva. Se lo sarebbe aspettato più sfrontato ed anche divertente, invece sembrava quasi romantico. Bevve un goccio di vino e sorrise di quanto strani fossero gli uomini. Ripensò a quella pausa pranzo così alternativa ed a come si era lasciata andare. L’annullamento del suo appuntamento domenicale con Magda l’aveva davvero fatta incazzare e nonostante non le avesse detto niente, le era pesato non incontrarla e non scambiarsi quelle attenzioni a cui erano abituate. Prese il telefono e decise di scriverle. “Ciao, come stai?”. “Bene. Tu?”. “Bene. Un po’ spossata, ma bene. Un po’ di mal di schiena”. Si rese conto che era stato quando Raoul l’aveva scopata sulla scrivania, ma decise di non dirlo alla amica che si sarebbe evidentemente ingelosita. “Quando ci vediamo?”. “Non saprei, dimmi tu”. “Mercoledì sera?”, propose Magda. Ana sorseggiò un goccio di vino ed attese per rispondere. Le piaceva immaginare l’amica dall’altra parte della città con il telefono in mano in attesa della risposta. Sapeva già cosa sarebbe accaduto e quindi rispose. “Ok. Sarebbe perfetto”. “Cenetta?”, le chiese l’altra. “Ancora più perfetto”, le rispose sapendo già come sarebbe andata la serata. Si sarebbero incontrate in centro. Cena leggera in qualche ristorantino in cui potevano ricavarsi anche un pizzico di romantica intimità e poi di corsa a casa. Si sarebbero gettate sul letto, spogliate ...
... in fretta e furia e accoppiate come avrebbero dovuto fare il giorno prima. Le piaceva tanto quella donna ed era corrisposta. Quei pensieri la eccitarono. Poggiò il bicchiere di vino a terra e si sdraiò sul divano. La sua mano destra corse veloce sotto al suo vestito per fermarsi sul suo slip. Scoprì di essere già calda e abbastanza umida. La fica le doleva ancora a causa della penetrazione di Raoul ma era certa che per mercoledì tutto sarebbe passato. Si liberò in fretta dello slip e del vestito e restò seminuda su quel divano in pelle che amava tanto. La sensazione della pelle del divano la eccitava e spesso lo utilizzava per quei momenti, sia in solitaria che in compagnia. Aprì le cosce poggiando il piede destro sopra allo schienale del divano e lasciò che le sue dita esperte si accarezzassero per cominciare da quei punti che la facevano eccitare maggiormente. Quando il suo respiro cominciò ad essere affannato, lasciò che le dita la esplorassero in profondità, seppur con le dovute cautele. Provava ancora dolore ma decise di non desistere. Il pensiero di Magda delle sue forme morbide le stava passando proprio davanti agli occhi, che teneva chiusi concentrandosi solo sui propri pensieri. Sentì di avere la vescica piena e pensò che sarebbe stato decisamente meglio pisciare prima di sdraiarsi, ma non lo aveva fatto e adesso doveva semplicemente tenere duro, cosa che però non riuscì a fare. Man mano le dita aumentarono il loro ritmo sfiorando il clitoride pronunciato ed entrando ...