1. Erano loro !


    Data: 18/03/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: pierpatty6151

    ... tovagliolo.
    
    Sia gli occhi sia il sorriso di Irene m'informano d'aver notato la manovra di salvataggio. Ed io arrossisco nella colpevole sensazione che mi abbia letto i perversi pensieri sulle composte e dolci sorelle.
    
    Cazzerola in che strano casino mi sono infilato? E tutto per dei reali pompini, e una futuribile scopata con Aurora.
    
    Intanto gli altri continuano a raccontarsi aneddoti, ignari della situazione. Io guardando le gambe di Aurora e Irene, mentalmente mi ritrasferisco in quell'intrigante pomeriggio d'Agosto.
    
    La splendida sconosciuta divertita mi teneva bloccato a terra, ero la sua preda. Mentre dopo il primo momento di paura, eccitato dalle tette che mi ballonzolavano a pochi centimetri dalla faccia, accettai la stranissima situazione. Passarono secondi interminabili, e improvvisamente Lei inizio ad accucciarsi su di me. Non le vedevo la figa, ma immaginavo che si schiudesse come un'ostrica sul mio svettante cazzo, che aspettava il caldo contatto. Lo raggiunge. La sentii era morbida schiusa, pronta ad accettarlo. Si fermo dondolandosi, me la fece sentire ma non entrare. Ero bloccato e non potei far altro che subire il suo "tremendo" divertimento.
    
    Mi guardava silenziosa sorniona e divertita nel far desiderare la sua figa al mio cazzo.
    
    Mi tenne in quello stato di erotica follia per un tempo indefinito, non potevo, e non volevo, muovermi da quella surreale situazione.
    
    Finalmente sentii la sua sessuale voce chiedermi:
    
    "Hai un bel cazzo. Vuoi ...
    ... scopare con me, o con lui?"
    
    Sconvolto, riuscii a balbettare:
    
    "Entrambi".
    
    Alzandosi ordino:
    
    "Seguici".
    
    Avvolgendosi in un colorato pareo, si diresse verso lo stradello che costeggia la pineta, dove aspettava il suo uomo già in costume da bagno. Mano nella mano, s'incamminarono, di buon passo, verso la foce del fiume.
    
    Imbambolato m'infilai il costume e li seguii saltellando sulla rovente sabbia. La mia eccitazione era al massimo, camminavo a cazzo duro, strappando ironici sorrisi ai pochi che incrociavo.
    
    Dopo pochi minuti deviarono per un piccolo sentiero tra pini e rovi, fino a sparire dietro un cespuglio più grande degli altri.
    
    Mi prese quasi il panico, non sapevo dove ero, non sapevo chi fossero, immaginavo solo che volessero, e vinse la voglia di chiavare, che mi spinse ad oltrepassare il cespuglio, ritrovandomi in una piccola radura nascosta dalla boscaglia.
    
    Lei era seduta su un pino semi abbattuto. Lui dall'altra parte della radura. Entrambi erano vestiti e sorridenti.
    
    Ero indeciso, tra l'andarmene o rimanere avvicinandomi a lei. Non sapevo se scappare o avvicinarmi a loro. Lei se ne accorse e mi disse:
    
    "Ragazzo. Non aver paura... vogliamo solo godere e farti godere. Avvicinati se vuoi scoparci".
    
    Mentre parlava, tolse il pareo, offrendomi la sua nudità. Il suo corpo non magrissimo ma sinuoso, le sue tette sode e valorizzate da grossi capezzoli appuntiti, mi fecero sparire ogni dubbio. Mi avvicinai, mentre lei appoggiava un piede sul pino, ...
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