1. Il suo nome è olivier, parte iv


    Data: 06/05/2019, Categorie: Tradimenti Autore: LoScrittore91

    ... sarà molta gente ma avremo comunque l’occasione di parlare in disparte. È un problema per te? –
    
    Esito qualche istante, giusto il tempo di pensare. – No, assolutamente. Mandami l’indirizzo ti raggiungo io –
    
    - Perfetto. Mi faccio dare l’indirizzo e te lo mando su WhatsApp. A stasera –
    
    Non mi interessa della festa, delle altre persone, voglio soltanto parlare con lui.
    
    Andrò con la mia macchina per evitare situazioni scomode, pericolose, come quella accaduta due mesi fa nel vicolo di Parigi.
    
    La sera mi ritrovo in auto, sola, in una strada di campagna senza alcuna illuminazione. Marcio piano mentre il bagliore degli abbaglianti mi preavvisa delle continue curve che mi trovo costretta affrontare. Squilla il telefono e, mantenendo l’attenzione sulla guida, rispondo alla chiamata utilizzando il vivavoce dell’auto.
    
    - Si, pronto -
    
    - Ciao Ele, sono io -, riconosco immediatamente la voce di Virginia che risuona nell’abitacolo.
    
    - Ohi, Vi -, rispondo salutandola.
    
    - Com’è andata con Riccardo? –
    
    - Male, abbiamo discusso, non lo sento da due ore -, le spiego.
    
    - Andiamo bene. Mi raccomando stai tranquilla e non fare cazzate –
    
    Sospiro, affrontando un’altra curva insidiosa.
    
    - Tranquilla. È solo una festa. Parlerò con Olivier e poi via a dormire -
    
    - Già. Come ti sei vestita? –, mi domanda.
    
    - Un vestito rosso con le spalline e un paio di scarpe con il tacco, sempre rosse -, le ribatto rallentando per imboccare la via segnalata dal navigatore.
    
    - ...
    ... Quello cortissimo? -
    
    - Già -, confermo procedendo in una via buia ed alberata.
    
    - Olivier ti salterà addosso vedendomi con quel vestito, sicuro –
    
    - Avevo programmato di metterlo stasera con Riccardo ma dato che ha fatto lo stronzo -, replico con un sorriso malizioso.
    
    Arrivo in un parcheggio ampio, composto per lo più da brecciolino, illuminato dalla forte luce dei svariati lampioni disposti intorno. Ci sono numerose auto parcheggiate, ne conto come minimo una decina. Saluto Virginia e, dopo aver spento la macchina, prendo la borsa e mi dirigo lentamente all’entrata dell’abitazione. Nonostante il buio riesco a distinguere la facciata gialla, dalla disposizione delle finestre mi rendo subito conto che si tratta di una casa a due piani, uno di quei tipici casolari di campagna. Accanto all’entrata, formata da una classica porta in legno, noto un gruppo di ragazzi e ragazze che potrebbero avere la mia età. Chiacchierano, scherzano, ma soprattutto bevono dei drink. Intanto, dall’interno della casa, proviene della musica il cui volume aumenta man mano che mi avvicino.
    
    - Elena, buonasera -, sento la voce di Olivier provenire alla mia destra.
    
    Mi volto e lo vedo, bello come al solito. Ha un maglioncino nero che, come al solito, sottolinea quella muscolatura al dir poco eccezionale. Per finire jeans stretti e scarpe bianche. In mano ha un drink semi vuoto, sicuramente è già qui da un po'.
    
    - Ehi -, mi limito a dire con un mezzo sorriso. Ogni volta che lo incontro ho come ...
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