1. Il giorno in cui luca tornò


    Data: 15/05/2019, Categorie: Trans Autore: IoTuaAmante, Fonte: Annunci69

    ... piene. E la sua mano cercava la strada per la mia figa. Restammo sul divano a lungo interrompendo gli interminabili preliminari solo per guardarci e stamparci qualche bacio. Ogni tanto una sigaretta. I baci venivano uno dietro l’altro, succhiavamo la nostra anima persa, gli anni passati e la passione repressa. Il mio appagamento era completo, totale, eterno. Avevo lui. I suoi baci. Il suo corpo. La sua testa. La sua vitalità. L’avevo per me, un pomeriggio, un’ora, un secondo, un attimo soltanto. Ancora. E ancora un altro errore: la parola magica, la parola maledetta, la parola “Amore”. “Amore”.
    
    Sul letto tornò ad essere il mio toro che con il cazzo cerca di infilarsi nella mia figa premendo senza posa, premendo nell’attesa che la conchiglia si dischiuda e lo accolga dentro e lo divori nella sua profondità. Volli continuare a succhiarglielo e sentivo la nerchia dura e bagnata di quel liquido dolce che sgorgava sotto lo stimolo lento, poi veloce delle mie labbra e della mia lingua. Affondavo per praticare un deep throat che nelle mie intenzioni avrebbe dovuto farlo urlare. I suoi gemiti rivelavano invece la sua voglia di resistere e di controllare le energie che avrebbe potuto altrimenti sprigionare senza troppo pensare. Mi chiese più volte di fare piano, che lo avrei fatto sborrare. Eccome se non lo avrei fatto sborrare! Eccome se non avrei voluto berlo! Ma non volevo che finisse lì e invitandomi a far piano non lo voleva neanche lui, evidentemente. Quando espresse il ...
    ... desiderio di incularmi mi proposi a lui nella posizione che più lo eccitava eppure stava già succedendo qualcosa in me. Il mio inconscio era andato già oltre e cercava di comunicare alla mia ragione che l’atto della penetrazione era a quel punto del tutto superfluo, non necessario. Ugualmente si presentificò a me quanto sarebbe accaduto il giorno dopo. Io. Lui. Non io e lui. Io sola. Lui non lo so.
    
    Il suo cazzo entrò senza farmi male e iniziò a stantuffare con lentezza nella mia figa anale. Il ritmo variò a seconda delle sue fantasie mentre cercava di ritrovare la strada verso il mio orgasmo anale. Mano a mano ogni colpo proiettava dentro di me il piacere che mi arrivava alla testa e poi al cuore deformato. I colpi erano spade per i miei sentimenti e delizie per il mio corpo. Vedere il suo fisico scoparmi con foga mi mandava in visibilio, ma si trattava di lui. Si trattava del mio sole, quello che non illuminò più la mia giornata da un giorno all’altro 15 anni prima. Quel sole che dopo neanche 24 ore sarebbe partito per le vacanze con chi sa lui. Che sarebbe stato irreperibile fino a ieri, 28 agosto per ben 23 giorni. Quello che non avrebbe potuto rispondere a una tua voglia di tenerezza o a un tuo SOS di salvezza. Quello che avrebbe disconnesso Whatsapp. Quello che mi avrebbe pensato e che avrebbe scritto lui quando avrebbe voluto. Quello a cui avrei risposto ma chissà poi quando mi avrebbe letta. Quello che si sarebbe masturbato pensandomi. Quello che si sarebbe rifatto vivo ...
«12...4567»