Confessioni di una mente perversa. -5a parte
Data: 22/05/2019,
Categorie:
Lesbo
Autore: sexitraumer
... spiegò:
“Questa è di sei anni fa, come vedi il suo cazzo non è eccezionale e dietro troppo male non me ne fa…”
“Ma che fa adesso?”
“Tiene i conti al titolare di una palestra: segretario in nero; se gli va fa anche qualche traduzione dall’olandese e dall’afrikaner…non sempre gliele pagano puntuali, però.”
“Afrikaner?”
“Le elementari le aveva fatte a Città del Capo in Sud Africa, quando mamma lavorava al Consolato locale come segretaria. Papà era lì come imprenditore import-export di frigoriferi made in Italy.”
“Ah ! Avete girato il mondo! Beati voi…”
“Abbiamo avuto fortuna, spero che la cosa non ti offenda…”
“No, figurati! …senti, se tuo fratello è quello della foto per me, dargliela non è un problema…spero che inculi con garbo…piano…”
“Glielo dirò Adriana, glielo dirò di fare piano. In confidenza a me il colpo di lancia non dispiace affatto, sai…”
“…uhmmm…tuo fratello è un tipo pulito?”
“Sì. Conosce l’uso della doccia, stai tranquilla…il problema semmai è che gli diventa duro solo se guarda il mio buchetto del culo…certo tu ti farai sverginare nella fica…”
“In cambio della Vespa nuova, ben inteso!”
“Certo, certo…Siamo di parola noi. Avrà già telefonato al concessionario, sicuramente…senti, intanto che arriva ti metteresti alla pecorina, qui contro il tavolo…”
“Uhmm…perché?”
“Vorrei fare delle prove…”
“Prove?”
“Vorrei leccarti…”
“Dove?”
“Inguine e buchetto del culo…”
“Così, vorrei sapere che sapore hai…”
“Così ...
... non mi va. Andiamo in bagno, me lo lavi tu stessa, così poi dove hai messo spugna e sapone, ci metti pure la lingua…no?!”
“Come preferisci…andiamo…”
Andammo in bagno e ci sistemammo nella vasca da bagno. Io mi voltai verso il muro per dar modo a Carola di lavarmi agevolmente la schiena e il sedere. Mi piaceva venire lavata col bagnoschiuma, e ancora di più che mi lavasse una ragazza nuda come me, più o meno mia coetanea. Fece con calma fino a quando non si trattò dell’incavo tra le mie natiche: io o lei dovevamo allargarlo per evidenziare dove doveva passare la spugna schiumosa. Le mostrai la mia ultima dignità posteriore, e Carola prese con calma a passarvi la spugna imbevuta di bagnoschiuma. Ero in imbarazzo, ero in attesa; tra un minutino o meno Carola, la mia compagna di classe sarebbe stata pronta a passarvi la lingua in maniera forse famelica. In teoria quel pomeriggio avremmo dovuto studiare assieme, ma Carola era parente dei libri di scuola come io di Paperon De’ Paperoni…passò la spugna un paio di volte ancora poi usò la pistola della doccia per sciacquarmi tutta, dal collo all’ano…pensai: adesso inizia a leccarmi, ed invece chiuse l’acqua, e si allontanò fino ad uno stipetto a muro: ne prese un asciugamano pulito, di cotone, e si mise ad asciugarmi toccandomi con rapidità ed una certa abilità tattile, anche tra le mie natiche. Mi prese per mano e mi accompagnò fuori dalla vasca dicendomi:
“Andiamo in camera da letto…tanto i miei genitori tornano stasera ...