1. L'epopea delle candele, seconda parte.


    Data: 03/06/2019, Categorie: Etero Autore: Honeymark

    ... testa, in attesa di disposizioni.
    
    - Adesso abbracciatevi, – dissi loro, mentre Valentina se la godeva alla grande. – La mia assistente accenderà i ceri che avete nel culo.
    
    I due non erano sicuri di aver capito bene. Quella svolta sembrava nuova ed era del tutto inaspettata. Certamente non vietata. Si attesero una punizione singolare, mai vista prima.
    
    - Allora? – Comandò Valentina. – Se dobbiamo ripetere sempre due volte gli ordini impiegheremo il doppio di tempo.
    
    Con riluttanza i due si avvicinarono e pian piano si abbracciarono.
    
    - Senza stringervi troppo! – Precisò Valentina. – Non siete qui per divertirvi.
    
    Poi prese i fiammiferi e accese i ceri collocati nei loro culi. I due, terrorizzati, allargarono un po’ le gambe per non scottarsi.
    
    - Adesso metterò su il disco del Valzer delle Candele – spiegai, – e voi, cortesemente, lo ballerete.
    
    Allora si usavano i giradischi portatili e dovetti fare attenzione a non grattare l’LP mettendo la puntina sul solco. La musica partì e loro rimasero fermi.
    
    - Allora? Volete ballare sì o no? – Disse severa Valentina, facendo il gesto di frustarli.
    
    Finalmente i due iniziarono a ballare il valzer poco convinti, fuori tempo, ma un po’ alla volta ballarono, godendosi il cero nel culo e l’aria fresca che passava tra le pieghe del culo e alla base del cero.
    
    La vista era stupenda, sembrava una scena dantesca. Un-due-tre, un-due-tre. Un battere e due levare, questo è il tempo del valzer, che allora sapevano ballare ...
    ... tutti.
    
    Proseguirono così, eccitandosi anche loro, perché lui aveva una erezione sempre più spavalda e a lei non dispiaceva sentire la pressione del cazzo nel basso ventre.
    
    Io e Valentina restammo a guardarli come ipnotizzati. Lei si strinse al mio braccio, come se mi amasse. Non vedevamo l’ora di scopare, ma prima i due schiavi avrebbero dovuto leccarci. Dura la vita degli anziani…
    
    Quando la musica finì, fermai il giradischi e Valentina andò a spegnere i ceri con un colpaccio al cero come per spingerlo dentro di più.
    
    Poi ci spogliammo anche noi e ci mettemmo giù per farci leccare il culo e il sesso.
    
    La prassi era il pompino e il cunnilingus, ma io avevo introdotto anche il principio della lingua passata graziosamente sul buco del culo. Purtroppo Valentina voleva essere leccata dalla donna perché - erano parole sue - non voleva che la matricola maschio godesse leccandola. Quindi dovetti farmi leccare e sbocchinare dal maschietto. E devo dire che l’esperienza del maschio che te lo prende in bocca è unica, da provare.
    
    Una volta venuti, ordinai loro di togliersi il cero, di rivestirsi e andarsene alla svelta. Cosa che fecero con la massima rapidità.
    
    - Mi raccomando, – ricordai loro. – Venite qui il pomeriggio di martedì grasso che vi spiego cosa dovrete fare alla festa della sera.
    
    Finalmente potevo montare Valentina.
    
    Infine la punizione toccò ai due fagioli condannati a subire il clistere.
    
    Anche loro si presentarono puntualmente, con una faccia da ...