1. L'epopea delle candele, seconda parte.


    Data: 03/06/2019, Categorie: Etero Autore: Honeymark

    ... condannati a morte. Non osavano guardare Valentina, la loro vittima che adesso era diventata carnefice.
    
    Io ripetei loro la stessa cosa detta agli altri.
    
    - Adesso vi umiliamo nel modo più classico del sistema, – spiegai. – Il clistere. Ma in compenso martedì sera potrete riscattarvi perché mi servirete da fagioli, come boia.
    
    Si disperarono a sentire la parola clistere, ma raddrizzarono le orecchie sulla seconda parte del discorso.
    
    - Avete sentito bene, maiali. – Confermai. – Potrete esplicare il vostro senso sadico. Va bene?
    
    Sapevano di cosa si trattava perché la sentenza mi attribuiva l’incarico di sottoporre tutte le matricole condannate a subire la stessa sorte ideata da me. Il carciofo aggravato e lampante. Per questo lui ebbe una malcelata reazione all’uccello, lei cercò inutilmente di sembrare indifferente.
    
    Fatto sta che, oltre a sentirsi esentati dall’orribile performance pubblica collettiva, sarebbero stati parte attiva al mio comando. Il loro senso sadomaso dominante stava affiorando. Se erano stati così malvagi con la mia Valentina, era evidente che amavano fare i padroni.
    
    Adesso però avrebbero fatto gli schiavi.
    
    - Ora vi faremo il clistere, – ripetei, per far felice Valentina. – Poi vi spiego cosa vi farò fare la sera di martedì grasso.
    
    - Spogliatevi, – ordinò Valentina senza guardarli in faccia.
    
    Per lei era giunto il momento della grande vendetta e guardò con gioia malvagia i due che si spogliavano con riluttanza.
    
    - Mani sulla testa ...
    ... e gambe larghe, – comandò quando furono nudi. – Voltatevi di schiena.
    
    I due misero le mani sulla testa e si girarono a mostrarci il culo. Non male, li avrei inculati entrambi.
    
    - In ginocchio!
    
    Con calma si inginocchiarono e, senza attendere altre disposizioni, chinarono la testa in avanti fino a nasconderla tra le braccia in attesa della vergognosa punizione.
    
    - Chi vuoi farti? – Domandai a Valentina. Alla fin dei conti li avevo fatti incriminare per lei.
    
    - Il maschietto.
    
    - Bene, – risposi. – Allora io mi faccio la femminuccia. Meglio così, clisterizzare un maschio non era nelle mie massime aspirazioni.
    
    - Solo acqua, vero?
    
    - Sì. Solo gli imbecilli mettono altri liquidi nelle perette, come tè, caffè, camomilla o altro. E la temperatura dell’acqua deve essere vicina a quella corporea, 36-37 gradi.
    
    Valentina andò in bagno e tornò con due bei clisteri pieni d’acqua. Me ne diede uno e si portò al suo maschietto.
    
    - Li facciamo insieme? – Domandò.
    
    - Ottima idea, – risposi. – Cominciamo.
    
    Ci portammo ai loro culi.
    
    - Cosa c’è di più erotico di un culo che ti viene offerto e che puoi violare infilandogli qualcosa? – Commentai ad alta voce, guardando il bel culo femminile davanti a me.
    
    - Tieniti per il sesso. – Mi suggerì Valentina.
    
    Accolsi l’invito e presi in mano la vulva della femminuccia, mentre lei prendeva l’uccello del maschietto. Poi appoggiammo le cannule ai rispettivi buchi del culo.
    
    - Pronta? – Dissi.
    
    - Pronta, – confermò.
    
    - ...