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L'epopea delle candele, seconda parte.
Data: 03/06/2019, Categorie: Etero Autore: Honeymark
... E allora via! Io infilai la cannula con calma per godermi la penetrazione ano-rettale, Valentina invece la infilò di brutto. Ognuno i clisteri per divertirsi li fa come preferisce. Il maschietto gemette un attimo, ma gli si rizzò l’uccello ugualmente fino a sbattere sul proprio ventre, un po’ per la mano sui coglioni, un po’ per la cannula che gli era stata infilata. Anche la mia femminuccia si stava bagnando. Le sue natiche si erano strette, come per impedire alla cannula di entrare. Poi, arrivato in fondo, invece le allargò più che poté. Riflessi condizionati. - Pronta? – Domandai di nuovo. - Pronta. – Rispose ancora. - Allora, prima di premere dentro il liquido da’ qualche colpetto alla pera, così si sentono vibrare dentro. - Grande! – Commentò. - Esperienza, – sottolineai. Demmo qualche colpetto alle pere, immaginando le sensazioni che provavano i sottoposti. A momenti gli tremavano le natiche, scodinzolavano, infine davano anche colpi di bacino. - Forza, – dissi. – Iniettiamo dentro l’acqua a tutta forza. Inondiamoli il colon. Quando fu il momento di evacuare, dopo averli gonfiati come palloni, li mandammo in bagno insieme. Avrebbero deciso tra loro chi si sarebbe liberato per primo. Quando uscirono, dopo un bel po’, io e Valentina li stavamo aspettando per goderci le loro lingue. - Stavolta mi faccio io la femminuccia, – disse Valentina. – Lui ci godrebbe troppo con me. - Come vuoi, – risposi. – A me va bene anche il maschietto. Ci passarono il buco del culo e i sessi con la lingua, poi ci mettemmo a sedere e gli spiegammo cosa avrebbero dovuto fare la sera di martedì grasso. Nel giro di pochi minuti la loro umiliazione lasciò il posto alla gioia malvagia di quello che avrebbero potuto fare a delle povere matricole, senza violare nessuna regola comportamentale. (Continua).