L'epopea delle candele, seconda parte.
Data: 03/06/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Honeymark
... un cero a testa nell’ano. Poi accesi i ceri e mi dedicai a Valentina.
L’idea di avere due candelabri umani che illuminavano la scopata ci eccitava da morire. Valentina ebbe un colpo di genio.
- Scodinzolate! – Ordinò loro. – Voglio che rendiate romantica l’atmosfera con il tremolio delle fiammelle. Capito, minus?
Le due obbedirono immediatamente e io e Valentina potemmo scopare a pieno ritmo, con un cazzo sempre più grosso e una Valentina sempre più scatenata.
Dovette frustarle più volte perché smettevano spesso di scodinzolare, ma anche questo ci aumentava il senso del potere e quindi del piacere. Le due, peraltro, perdevano secrezioni vaginali. Erano eccitate come passere. Ottimo.
Una volta venuti, Valentina spense i ceri a cinghiate. Poi ci sdraiammo sul letto e facemmo salire le due a leccarci il buco del culo prima e il sesso poi.
Fu un piacere davvero sopraffino, che avrei ripetuto volentieri per tutta la vita.
Quando mi girai per farmi fare il pompino, peraltro, Valentina e Lucia lasciarono che fosse solo Laura a lavorarmelo. Valentina però ordinò a Lucia di portare il culo col cero a portata della mia mano perché godessi di più.
- Vuoi mettere un cero nel culo anche a me? – Mi chiese infilandomi la lingua nell’orecchio.
- No, – sorrisi con gli occhi socchiusi. – Tu sei il mio braccio destro.
Venne a baciarmi.
Venni una seconda volta urlando come se mi scoppiasse il cazzo.
L’indomani toccò ai due schiavi maschietto e femminuccia, le ...
... due matricole che si erano spacciate per fagioli grazie alla compiacenza dei loro partner. Si presentarono da me per l’ora in cui li avevo convocati.
- Oggi avrete l’onore di subire le massime umiliazioni da parte del mio sidereo anziano, – spiego loro Valentina, facendosi forza del mio potere e carisma acquistato sul campo. – Prima però il Capo vi vuole rivolgere la parola. Guai se lo interrompete.
I due si erano fatti piccoli piccoli, pronti a obbedire in tutto e per tutto. Avevano compreso l’antifona e adesso si sentivano a due passi dal supplizio finale.
- Ho una proposta da farvi, – esordii. – Martedì sera ci sarà la grande festa di laurea della presidentessa del tribunale degli anziani che vi ha condannati.
Non dissero nulla, tenendo un basso profilo.
- Ho bisogno del vostro aiuto.
Lui, la matricola maschietto, ebbe un impercettibile movimento con la testa.
- Mi servono dei servitori fidati, altrimenti la performance non mi riuscirà con il tempismo che voglio io. – Continuai. – Quindi adesso vi sottoporrò a una umiliazione sperimentale, ma dopo vi dirò che cosa sarete autorizzati a fare martedì sera.
- Non sarete elevati al grado di fagioli – precisò Valentina, eccitata dal poter disporre di loro, – però martedì sera sarete il suo braccio secolare e da quel momento nessuno oserà più dirvi o farvi nulla. Sarete solo nostri.
- Adesso però farete quello che vi dico, – conclusi. – Spogliatevi.
I due obbedirono. Lei, ovviamente, portava calze e ...