1. Cronache quotidiane#1


    Data: 17/06/2019, Categorie: Etero Autore: Lerry

    ... tempismo della signora De Rosa. - Secondo me, hai preso un terno al lotto stasera - insiste lei, scoccandomi un'occhiata obliqua mentre per mezzo secondo non brucia il semaforo, stringendo la curva a destra ad una velocità e angolazione che mi schiacciano contro al finestrino. - Ancora?! Ma se ero là là per... - Sì, vabbè, ma non eri convinto. Se avessi voluto davvero cogliere l'occasione, non l'avresti portata avanti così a lungo e la signora De Rosa non avrebbe interrotto nulla. - Chissà... magari avrebbe interrotto qualcosa di peggio... - Ahahahah... di peggio, dici? Ohè, è bastato poco per farti montare la testa? (Arrossisco ancora, inutile starci a pensare. Ma perché mi faccio mettere sempre sotto con così poco? Basta una battuta e vado al tappeto, e checcazzo!) - No, vabbè, facevo per dire... - Sì, come no. Di' la verità, ci avevi fatto su un pensierino. - Ora non so che risponderti. Al momento, magari sì, mi sarà passato per la testa... - Cosa? Cosa ti è passato per la testa? - incalza la vipera, infilando la scatoletta tra due macchine, a qualche metro dal mio portone. - Eddai, Ba', di cosa stiamo parlando, scusa? Insomma, tu come l'avresti vista 'sta scena? - Quale scena? - Ah, adesso sei tu che fai la scema per non andare in guerra, ho capito. - Dai, stavo scherzando - ammette mentre abbassa il finestrino e accende una sigaretta offrendomene una. - L'ultima e si va? (Annuisco, prendo la sigaretta, l'accendo e abbasso anch'io il finestrino. Arriviamo quasi a metà ...
    ... in silenzio, guardando oltre il parabrezza il passaggio delle macchine sulla strada umida e illuminata dai lampioni e dai fari, e quello della gente sui marciapiedi, che sfila davanti alle vetrine già addobbate per Natale. Dall'altra parte della strada, scorgo la macchina di mio padre, parcheggiata sotto un platano. Strano, in genere passa il venerdì e trascorriamo il weekend insieme, io e lui, visto che i miei sono separati da anni. Vabbè, separati come possono esserlo due folli come loro due. Adesso, comunque, sono curioso di vedere in che stato troverò mia madre: furente e tonante, come Zeus gabbato da una ninfetta che voleva farsi, o in brodo di giuggiole, mielosa e ronfante come una gatta dopo la toletta. Poi, Barbara parla) - Penso, comunque, che ci saremmo messe in pari - dice scrollando fuori la cenere. - Ovvero? - incalzo io, almeno per una volta. - Ti avremmo fatto vedere qualcosa anche noi. Annamaria era piuttosto su di giri... - E tu? Tu non eri su di giri? - Diciamo che mi stavo divertendo e che non sono solita guastare i momenti goliardici, quando li vivo bene, - e lancia la cicca dal finestrino. - Capito. Ho perso un'occasione, allora. - Ahahahah... L'abbiamo persa tutti e tre. - Noi due, però, - azzardo con improvvisa botta di audacia, sovvenutami al tempestivo ricordo delle parole di Carlo circa il presunto interesse di Barbara per me - siamo ancora in gioco... - Qui? In macchina, sulla strada? - Non passa nessuno da qui, adesso... - Fammi vedere, allora - ...