Io Sono Elbe |11| La Singolarità
Data: 23/06/2019,
Categorie:
pulp,
Autore: Cigno
... Elizabeth...” Continuò Kate. “Combaciava quasi tutto, nonostante fosse tutto messo alla rinfusa, caotico. Via del Mirto... Come poteva essere così facile? Glielo feci scoprire io, quel liquore al mirto, in una delle tante volte in cui lei aveva cucinato per me. Ha cercato in tutti i modi di impedirmi di raggiungerla, visto quello che era successo tra noi. Tuttavia, sapevo che quei riferimenti non potevano essere così casuali. Per quanto si sforzasse di creare qualcosa di originale, attingeva sempre alle sue memorie, come me o le vicende avute col suo ex ragazzo e con la sua famiglia. Oppure, le vicessitudini che ha dovuto passare dopo che si era trasferita. Perfino il suo nome e il mio nome combaciavano. Era tutto scritto lì, nero su bianco.” disse Kate, guardando quelle pagine del diario. “Era come se Elizabeth stesse parlando in una lingua tutta sua. Io la capivo. Pensavo di averla trovata. Aveva deciso di vivere da sola, confinata in una realtà virtuale, lontana da tutto e da tutti. Quando ebbi completatola mia esperienza all'estero, tornai qui, senza più possibilità di vederla. Desideravo dunque che fosse lei a trovarmi. Desideravo che ci riunissimo. Speravo di essere sulla strada giusta, con il diario di Elbe. E invece, sei apparsa tu, distruggendo anni di teorie e fantasie.” disse Kate, rivolgendo ...
... uno sguardo verso Alice. “Un'impostore.” rispose Alice, quasi parlando con se stessa. “Non proprio. Al massimo, una ladra.” sorrise Kate. “Se non altro, sei la persona più vicina a Elizabeth che io conosca.” “Ho tradito la sua fiducia, per sempre. Non sarà più la mia paziente. Nessuno sarà più mio paziente. Ho chiuso.” rispose Alice. “Di questo, forse è meglio che ne riparliamo dopo. Ora, semmai, dovrai spiegare a me il motivo per cui sei ricercata dalla polizia...” disse Kate. Alice guardò Kate per un lungo attimo. I suoi occhi si riempirono, la sua bocca si contorse in una smorfia di sofferenza. Un rivolo salato le lambì entrambe le gote rosse. Kate la prese per mano. Iniziò il racconto. Lento, inesorabile. Pieno di dettagli, nonostante non fosse necessario. Sapeva che ricordare sarebbe stato duro. Tuttavia, meglio farlo davanti a una persona che la tenesse per mano, anziché davanti a due poliziotti con la biro in mano e il mangianastri in funzione. Continuarono a conversare per più di un'ora, confessandosi a vicenda. Senza sosta. La prima vera conversazione che capitasse ad entrambe di provare, dopo anni. ---------------------------------ICVM-------------------------------- One more thing.... Così come è esistito un prologo, esisterà un epilogo. A presto con l'ultimo capitolo: Io Sono Elbe - “Promesse”