1. Io Sono Elbe |11| La Singolarità


    Data: 23/06/2019, Categorie: pulp, Autore: Cigno

    ... Alice si ridestò dal suo sonno. Si sentiva stranamente riposata. Controllò lo spazio attorno a sé. Ancora un ospedale. Sdraiata su un lettino, attaccata ad una flebo. Sensazione di mandibola addormentata. Gusto acre in bocca. Di sicuro, le era stata data una benzodiazepina sublinguale. Si voltò, stavolta c'era qualcuno nella stanza diverso dai soliti medici e infermieri. Una figura femminile, coperta da una coperta di feltro, con il viso poggiato sul palmo della mano, in pieno riposo. “Kate...” disse Alice, quasi bisbigliando. Cleopatra, assopita, sembrò essere parzialmente attratta da quel richiamo. “Kate...” disse ancora una volta Alice, cercando di trovare forza nel suo respiro. La donna dunque riaprì gli occhi. Scosse per un istante la testa e sbadigliò. “Come.... come hai detto?” domandò. “Ti chiami Kate... vero?” chiese Alice, guardando la donna con insistenza. Cleopatra, a quel punto, si stropicciò gli occhi e disse “Ti sei risvegliata, dunque. Hai dormito per una giornata intera, lo sai vero? Con tutto quello che ti hanno dato tra sedativi e tranquillanti....” “Mi hai salvata.” domandò Alice, sebbene non si avvertisse alcun punto di domanda. “Ti ho fatto quasi ammazzare, in realtà. Tuttavia, credo di aver rimediato laddove possibile...” Dopodiché, tirò fuori il diario di Elizabeth dalla borsa di Alice. “Te lo ha dato lei? Elizabeth è una tua paziente?” domandò la donna. Alice la guardò con molta rassegnazione. “Immagino che questa conversazione non possa essere ...
    ... più posticipata, vero?” domandò Alice. “Ho aspettato tutta la sera, per chiedertelo. Potrai capirmi.” rispose Cleopatra. “Me lo ha regalato il suo fidanzato William. Serviva per il mio lavoro...” rispose Alice. “Eppure, a quanto pare l'hai usato anche per altri scopi...” aggiunse Cleopatra. “Tu conoscevi il diario di Elbe.” Disse Alice, mentre cercava di raggiungere il bicchiere d'acqua sul comodino accanto al letto. Cleopatra gli facilitò l'azione e l'aiutò a bere. “Perché, allora, hai pensato che fossi io, se sapevi che non era così?” aggiunse Alice. “In realtà, conoscevo soltanto il diario. Elbe me lo aveva inviato tanto tempo fa. Chi fosse Elbe, in realtà, è sempre stata una domanda a cui era impossibile rispondere con certezza. Era sempre stata una sensazione. Una supposizione. Qualcosa mi diceva che avrei dovuto immaginarlo. Ora, finalmente, ne ho la conferma.” rispose Cleopatra. “Tu... conosci Elizabeth. Sei stata la sua vecchia coinquilina.” disse Alice, tra un sorso d'acqua e l'altro. “Ja.... Genau. Piacere di conoscerti.” rispose la donna. “Kate.” affermò Alice. “Marie Kate Ruth, se vogliamo essere precisi.” disse la donna. “Eri l'archetipo mancante, in tutta la storia. La sua singolarità.... la sua....” disse Alice. “La sua “Ancora”?” domandò Kate, sarcastica. “Già... possiamo anche dire così. In ogni storia di fantasia, dopo tutto, si parte sempre da una verità di fondo. Tu eri quella verità di fondo.” rispose Alice, pensierosa. “Lo sapevo si trattasse della mia ...